Il mistero della bambola – Racconto

Il mistero della bambola – Racconto
In un bel giorno d’estate una famiglia arrivò in paese perché il padre aveva accettato un nuovo lavoro. In questa famiglia c’erano quattro persone: la madre Giovanna, il padre Roberto e i figli Sara, la più grande, di tredici anni, e il piccolo Tommy, che da poco aveva compiuto sette anni e aveva i capelli biondi e gli occhi verdi. Tra le case che erano in vendita ne avevano adocchiata una grande con molte stanze, un giardino pieno zeppo di fiori perché a Giovanna piacevano molto, il seminterrato e la soffitta. Chiamarono l’agente immobiliare che mostrò loro l’interno della casa. In salotto notarono che appesa al muro c’era la foto di una bambina paffutella, vestita di bianco con un abitino con la gonna corta: aveva i capelli mori legati con delle trecce e gli occhi marroni e allegri. Allora chiesero chi fosse quella bella bambina e l’agente immobiliare spiegò loro che era la figlia dei precedenti proprietari della casa, e disse anche che un giorno era sparita misteriosamente e non era stata più ritrovata, purtroppo, una brutta storia, insomma. Ma la casa era davvero perfetta, così il giorno dopo la comprarono. I genitori dissero a Tommy, che aveva scelto proprio la camera da letto sotto alla soffitta, di non andarci perché poteva essere pericoloso visto che si erano appena trasferiti e non l’avevano ancora sistemata. Quando i genitori non erano in casa, il piccolo Tommy sentiva dei rumori nella soffitta e allora un giorno ci entrò e vide un sacco di cianfrusaglie accatastate e piene di polvere: l’unica cosa che a colpo d’occhio non sembrava sporca né polverosa era una bambola con le trecce more, gli occhi marroni e un vestitino bianco con la gonna corta. All’inizio a Tommy non fece un’impressione particolare, eppure l’aveva già vista da qualche parte! Dopo pochi secondi i dettagli gli tornarono alla memoria, e realizzò che assomigliava in modo davvero inquietante alla bambina della foto in salotto. Qualche giorno più tardi sentì altri rumori: erano diversi dai soliti, sembravano passi e allora Tommy avvertì i genitori che c’erano dei rumori sinistri in soffitta. I genitori gli risposero che probabilmente erano solo i topi e che avevano chiamato il disinfestatore per cacciarli via, ma Tommy non ci credeva e allora salì ancora di sopra. Quel giorno indossava una nuova T-shirt gialla e dei nuovi pantaloni: anche se sapeva che la mamma si sarebbe arrabbiata se avesse sporcato i vestiti nuovi non gli importava, la curiosità era troppa! Quando i genitori tornarono a casa non riuscirono più a trovarlo, finché, giorno dopo giorno, dopo infinite ricerche si arresero, piansero il figlio scomparso e decisero di trasferirsi in una nuova casa: era troppo doloroso restare a vivere lì e la cosa fu messa nuovamente in vendita. Passarono settimana e qualche tempo più tardi arrivò un’altra famiglia che voleva comprare la casa. Anche questa famiglia aveva un bambino piccolo di nome Pietro e anche lui finì nella stanza sotto alla soffitta, che tra l’altro gli piaceva tantissimo. Pure lui sentì degli strani rumori provenienti dalla soffitta e, incuriosito, decise di andare a dare un’occhiata. Quando aprì la porta si trovò davanti un mucchio di cianfrusaglie coperte di polvere sparse in giro, fatte eccezione per due oggetti: erano due belle bambole, una con le trecce more, gli occhi marroni e il vestitino bianco, mentre l’altra era un bambolotto coi capelli biondi, gli occhi verdi, una T-shirt gialla e i pantaloni…

Lorenzo Pinelli – Classe 1D