Racconti del terrore

I racconti di questa raccolta d’autore hanno in comune un elemento classico dello stile di Edgar Allan Poe, cioè la suspense crescente, e il terrore che pervade sempre più i protagonisti, la capacità di tenere il lettore angosciato e col fiato sospeso. Il finale non è mai a buon fine, e – probabilmente per trasmettere le sensazioni più facilmente – quasi sempre il racconto è in prima persona, fatta eccezione per “Metzengerstein” e “La maschera della morte rossa”. A mio avviso si tratta di un modo che l’autore usa per far immedesimare il lettore ulteriormente negli inquietanti racconti.
Il terrore non si manifesta sempre durante il racconto: l’autore spesso si dilunga in descrizioni necessarie a stimolare l’immaginazione del lettore, ma che sullo svolgimento della storia non incidono più di tanto. La strategia di Poe è proprio questa: stimolare l’immaginazione, e distrarre il lettore per sorprenderlo alla fine, facendogli contemplare la dinamica della vicenda e fargli prendere coscienza della storia con un crescendo di angoscia e claustrofobico terrore . È un capolavoro dell’horror di un maestro della parola che riesce ad aggirare le barriere temporali e a colpire dopo più di un secolo e mezzo anche l’immaginario collettivo attuale.
C.B. – Classe 3D