L’ultimo libro dello scrittore torinese Carlo Greppi, classe 1982, è uscito per i tipi della Feltrinelli a gennaio 2018 e s’intitola Bruciare la frontiera. Si tratta di un sequel del precedente romanzo di Greppi, Non restare indietro, vincitore del premio Adei-Wizo 2017, che vedeva due dei protagonisti di Bruciare la frontiera (Fra e Kappa) alle prese con la memoria della Shoah. L’ultima fatica letteraria di Carlo Greppi tratta l’argomento dell’immigrazione da due prospettive diverse: da una parte tramite i diciottenni Fra e Kappa, dall’altra attraverso gli occhi di un ragazzo tunisino che si chiama Abdullah, soprannominato Ab da Céline, che è una ragazza francese ed è diventata la sua fidanzata a distanza tramite messaggi digitali, tanto che lui infatti ha messo la sua vita in gioco tentando di raggiungerla in Francia. Per questo Ab è arrivato alla frontiera tra Italia e Francia, proprio dove si trovano anche Fra e Kappa, che invece sono interessati a vedere com’è fatta una frontiera nella realtà e hanno deciso di intraprendere un lungo viaggio verso Ventimiglia a piedi: il loro intento è scoprire ed osservare con i propri occhi le condizioni e le tristi storie dei loro coetanei provenienti da un altro paese per entrare in Francia o in altri stati del Nord Europa in cerca della fortuna necessaria per farsi una nuova vita.
Bruciare la frontiera parla di una questione difficile e delicata quale l’immigrazione in modo da informarci sulle difficili e tristi condizioni in cui si trovano le persone in cerca di un futuro oltre la frontiera, che devono oltrepassare solo perché nati in un paese meno fortunato del nostro.
30 Giugno 2018