Campane di tuono – Poesia

Nella pazza serata gocciolante
fradici riparammo sotto un portico
e su nei nembi levammo gli sguardi;
e squarci di lampi laggiù saettarono,
e del tuono – oh, aerea gola schiarita! –
del tuono vibrava ogni brandello
d’essere nostro, celeste e terreno.
Erano folli rintocchi di un folle
campanaro, che per tutti suonava:
per il selvaggio, il matto e la madre,
il fuggitivo, il sordo e il triste;
per chi nulla da perdere aveva
e chi, dilaniato era a metà
della vita, e cercava se stesso.

Lorenzo Paciotti
Liceo Classico Galileo – Classe 5E