La gioia del Signor Dicksen – Racconto

Era una giornata molto nuvolosa e una bambina di nome Amelia stava pulendo i vetri delle finestre del signor Dicksen, l’uomo più ricco, più scorbutico e più infelice d’ America.
Amelia era una bambina di nove anni, molto gentile ed educata, sempre disposta ad aiutare gli altri.
Il signor Dicksen, invece, viveva da solo e possedeva un’enorme fabbrica di carbone.
Amelia voleva rendere felice l’uomo e così mentre puliva i vetri lo spiò per trovare qualche idea.
Notò che ogni tanto il signor Dicksen guardava una fotografia raffigurante un gruppo di persone, e sullo sfondo si scorgeva la bandiera della Francia.
Amelia rifletté un poco e capì che quelli erano i parenti di Dicksen.
Decise allora di far riabbracciare all’uomo la sua famiglia.
Andò da una strega che abitava nel bosco vicino per chiederle se poteva portare in Francia il signor Dicksen. La strega accettò ad una condizione: la bambina doveva assaggiare il suo nuovo intruglio a base di occhi di rana e peli d’orso.
Amelia annuì, allora la strega fermò il tempo, e insieme andarono a prendere il signor Dicksen, che nel frattempo stava bevendo una tazza di caffè. Lo portarono in Francia dalla sua famiglia volando su una scopa.
La strega fece ripartire il tempo, e l’uomo, confuso, si chiese che cosa ci facesse in Francia. Vide i parenti e fu così contento che elargì ad Amelia una grossa mancia. L’uomo ringraziò infinitamente Amelia che fu felicissima di averlo aiutato. Tornarono a casa e la bambina promise al signor Dicksen che l’avrebbe portato in Francia ogni volta che glielo avesse chiesto.
L’ uomo fu contentissimo di questa nuova abitudine e Amelia intanto si divertiva a volare sulla scopa.
C.M. – Classe VC Villani