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I Rider dopo incontro con Di Maio: “Governo determinato, ma non c’è dialogo tra lavoratori e aziende”

Rappresentanti dei ciclofattorini vogliono contratto subordinato: “Non siamo disposti a cedere”.

 

“Questo per noi è un lavoro e come tale va riconosciuto. Da parte delle aziende, invece, non c’è questa intenzione”, queste le parole di Tommaso Falchi, rider per Sgnam e portavoce della Riders Union Bologna. Proprio Tommaso Falchi, insieme ai portavoce delle Riders Union di Milano, Torino e Roma, ieri pomeriggio, ha incontrato il ministro del lavoro, Luigi Di Maio.

“Un tavolo partecipato” dichiara Falchi, infatti all’incontro erano presenti anche i sindacati confederali, Confcommercio, Confindustria e i rappresentanti delle varie piattaforme di consegna.

L’incontro è stato voluto dal governo, che ha deciso di dare ascolto alle numerose richieste dei rider. I quali chiedono insistentemente che il loro lavoro sia classificato come subordinato, per rispondere alla necessità di veder riconosciuti, anche per questa nuova categoria di lavoratori, i diritti sindacali: un salario minimo, un monte ore garantito, un’assicurazione sul lavoro e sui mezzi di trasporto, “per non parlare di ferie, contributi e maternità” aggiunge Tommaso.

 

Entrambe le parti si dicono ferme sulle proprie posizioni: le piattaforme di consegna non vogliono che il lavoro dei rider sia classificato come lavoro subordinato, mentre Falchi, come portavoce delle Riders Union di tutta Italia, afferma: “Siamo contenti che ci sia un tavolo, dopodiché non siamo disposti a cedere sulle nostre richieste”.

Anche l’esecutivo è molto determinato, infatti secondo il portavoce dei rider, “il governo si è esposto, non farà marcia indietro”. Le soluzioni possibili per Di Maio, riporta Falchi, sono due: il ministro prediligerebbe la formazione di un accordo bilaterale, se ciò non avvenisse entro sessanta giorni dalla deposizione del d.l. Dignità, il governo si riserva il diritto di inserire la questione nello stesso decreto.

Falchi conclude parlando della Carta di Bologna, documento con valore giuridico, che sancisce diritti e doveri delle aziende di consegna nei confronti dei rider. Il documento è stato firmato soltanto dalla piattaforma Sgnam, ricorda, ma ha comunque svolto un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione sul lavoro dei rider, tanto da spingere il ministro Di Maio a formare un tavolo di dialogo fra aziende e collaboratori.

 

 

Riccardo Curti

Giulia Gallerani

Simone Marzocchi