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“Dare meno spazio alle auto a Bologna: strade a senso unico per avere più piste ciclabili”

L’ex assessore alla Mobilità si appella al Comune: “Servono coraggio e coerenza per portare un cambiamento”

Togliere spazio stradale agli autoveicoli in favore dei ciclisti, in modo da spostare le piste ciclabili dai marciapiedi alle strade, per dividere in modo definito le corsie dei pedoni da quelle delle biciclette. Questa la proposta dell’ex assessore alla Mobilità del Comune di Bologna, ora consigliere comunale di maggioranza Andrea Colombo, da sempre impegnato sul tema della mobilità sostenibile. “Io la chiamo redistribuzione democratica dello spazio pubblico”, la sintetizza il consigliere.

 

 

“Abbiamo molti dati che ci indicano l’aumento di utenti di autobus, treni e biciclette”, ma questo non è sufficiente per Colombo, che oltre alle proposte già realizzate, ad esempio l’introduzione di piste ciclabili a doppio senso lungo le carreggiate a senso unico come in via Petroni, vorrebbe riorganizzare la divisione degli spazi nelle strade. Il rischio
che la proposta sia divisiva c’è, ammette, ma è fattibile e potrebbe svilupparsi come è accaduto per la tangenziale delle biciclette: dapprima oggetto di critiche, poi accolta e compresa da tutti i cittadini.

Colombo è fiducioso che la “redistribuzione degli spazi”, come lui la definisce, possa aiutare a raggiungere l’obiettivo che il Consiglio comunale ha stabilito, cioè ridurre il traffico cittadino del 30% entro il 2030. In proposito, l’ex assessore afferma: “Chiedo coraggio e coerenza, se no sono solo parole da convegno. Il Consiglio non sia schizofrenico, dobbiamo, giorno dopo giorno, guardare agli obiettivi”.

Il consigliere ricorda che lo stesso problema di viabilità che sta vivendo Bologna era sentito pure nelle maggiori capitali europee durante gli anni ‘80, e seguendo il loro esempio, sostiene: la politica “deve portare i cittadini sulla strada del cambiamento”. Quanto al Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) dovrebbe porsi due obiettivi: “azzerare l’impatto ambientale di tutti veicoli pubblici e privati” e “ridurre il numero di mezzi privati”.

 

Riccardo Curti

Giulia Gallerani

Simone Marzocchi