ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS

Il primo dei tre libri che ho scelto per questa estate è “Assassinio sull’Orient Express”.
L’anno di pubblicazione è il 1934 e la casa editrice del libro è Mondadori.

Agatha Christie, autrice di questo libro, nasce a Torquay nel 1890 in una famiglia borghese e viene istruita dalla mamma. Grazie ad una scommessa con la sorella, Agatha scrive il suo primo romanzo, “The Mysterious Affair at Styles”, che verrà pubblicato nel 1920. Da lì in poi scriverà altri romanzi di successo, tra cui “Assassinio sull’Orient Express”, altri invece avranno scarso successo.

Salito a bordo del leggendario treno “Orient Express”, il grande investigatore Hercule Poirot è costretto ad occuparsi di un complicato e strano delitto. Una notte, infatti, qualcuno sul treno pugnala il ricco Sig. Ratchett. Nessuno però sembra essere davvero colpevole.
Dopo aver interrogato tutti i passeggeri del treno, la soluzione sembra proprio non arrivare, ma la mente geniale del nostro investigatore, riesce a trovarne una, con grande sorpresa dei passeggeri, alla fine tutti colpevoli poiché legati da una tragedia e da una grande sete di vendetta.

Il lessico del libro è abbastanza comprensibile, tranne che in alcuni punti in cui si utilizza un linguaggio più dettagliato e complesso. C’è un grosso utilizzo di dialoghi, intervallati da pensieri o brevi descrizioni.
Il protagonista è appunto Hercule Poirot, ricercato e noto investigatore, dal carattere così preciso da sembrare buffo e curato nell’aspetto in ogni momento della sua giornata. Lavora maggiormente sulla psicologia dei suoi sospettati ed è così che molte volte arriva alla risoluzione dei suoi casi.
I personaggi secondari sono, per esempio, il Signor Bouc, vecchio amico di Poirot e il Dottor Consantine, medico di grande fama. Entrambi aiuteranno l’ investigtore nel delitto, all’apparenza irrisolvibile.
Il mio personaggio preferito è Poirot, poiché è fermo nelle sue decisioni e quando deve mettersi a lavoro nessuno più lo ferma, concentrato in ciò che fa e serio nel suo mestiere, proprio come vorrei essere io da grande.

Rispetto ad altri libri gialli che ho letto, è forse quello che mi piace di più poiché, leggendolo, mi sento un po’ come se ne facessi parte. La conclusione totalmente inaspettata è la parte che mi è piaciuta di più,oltre ad essere quella che mi ha colpita maggiormente.
Credo che il messaggio di questo libro sia di utilizzare molto la fantasia e l’impegno, anche se può sembrare strano. Proprio dalla sorprendente conclusione si può capire che l’autrice ha utilizzato molta fantasia e impegno nel portare a termine il suo lavoro, che posso dire di aver letto tutto di un fiato.

Giulia Pentangelo 2H …quasi 3H