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ATTENTATI SINDACI, IN SARDEGNA FENOMENO SEMPRE PIÙ PREOCCUPANTE

INTERVISTA AL DIRETTORE ANCI OPPUS: FENOMENO SI PUÒ SCONFIGGERE, MA SERVE CAMBIO DI MENTALITÀ 

Minacce di morte, bombe che distruggono case e macchine, teste di capretti mozzate e proiettili nelle buste, come terribili e chiarissimi avvertimenti. È un vero e proprio bollettino di guerra, l’elenco degli atti intimidatori e attentati contro sindaci e amministratori locali in Sardegna. Solo negli ultimi due anni sono stati oltre 50 gli atti intimidatori subiti da chi amministra i comuni dell’isola, una decina già nel 2018. Tutti per fortuna senza ferimenti o uccisioni, anche se spesso con gravi danni alle cose. E tutti con un inquietante comune denominatore: gli atti criminali rimangono sempre senza un volto e un nome. 

Nel 2017 aveva chiuso la triste serie la sindaca di Pula, nel Sud Sardegna, Carla Medau, che se l’era cavata con un muro della casa annerito dal fumo del rogo con il quale i criminali avevano tentato di incendiare la macchina. Il 2018 è invece iniziato con la doppia minaccia nel giro di una settimana al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo: nei parcheggi sotterranei del Comune il primo cittadino aveva trovato una busta con all’interno una testa di capretto mozzata e tra le fauci un bossolo di fucile. Nella busta anche un’altra cartuccia e un biglietto: “Auguri sindaco, giunta e familiari”. Pochi gironi dopo la nuova intimidazione, con scritte minacciose apparse nei muri della città. 

Su questo argomento, il liceo Euclide ha contattato telefonicamente il direttore di Anci Sardegna Umberto Oppus, anche lui vittima in passato di un grave attentato, per chiedere il suo punto di vista:
“Il fenomeno in Sardegna è preoccupante e in notevole aumento- ci spiega-. L’Anci ha attivato da almeno 4 anni una serie di iniziative a tutti i livelli, sia in campo regionale che nazionale. Su spinta di Anci Sardegna, per esempio, l’ex ministro degli Interni Angelino Alfano insediò l’osservatorio sugli attentati agli amministratori. Venne poi istituita una commissione parlamentare ad hoc, che venne in Sardegna più volte. È stato previsto infine un reato specifico per quanto riguarda gli attentati contro gli amministratori locali, ma è evidente che non basta”.
Per Oppus “Regione e governo stanno lavorando, ma non è mai abbastanza: il fenomeno è in forte aumento, anche se ci viene detto dai prefetti e dal ministero dell’Interno che i numeri sono più o meno sempre gli stessi. La percezione generale tra i sindaci è comunque di un’ insicurezza generale”.

Oppus, ex sindaco di Mandas, paese nel Sud Sardegna, ci racconta la sua esperienza:

“Nel 2016 sono state esploso fucilate contro una finestra della mia casa. “Naturalmente”, come in molti altri casi, non si sa chi sia il mandante ne l’esecutore. Si tratta di un problema culturale, sono convinto che si possa sconfiggere anche domani, se ci fosse una percezione del fenomeno più elevata. Lo dico con amarezza, ma è un dato di fatto che la maggior parte degli attentati si verifichino nel Sud Italia, con in testa regioni come la Campania, la Calabria e la Sardegna. Ma sono ottimista, e siccome penso che la Sardegna sia la Regione migliore d’Italia, se tutti lo vorremmo questo fenomeno sarà sconfitto”.