L’abbandono dello stadio Flaminio

ROMA – Lo stadio Flaminio è un impianto sportivo progettato dall’architetto Antonio Nervi costruito tra il 1957 e il 1958.
Originariamente destinato solo ad ospitare partite di calcio soprattutto tra Lazio e Roma in seguito ha accolto anche partite di rugby, football americano e talvolta concerti.

È un grande impianto che potrebbe ospitare circa 30.000 spettatori, ma purtroppo nel 2011 è stato completamente abbandonato in favore dell’utilizzo dello stadio olimpico di Roma. Da qui lo stadio Flaminio inizia il suo periodo di decadenza dal quale non si è ancora ripreso.

Nel 2017 la facoltà di architettura dell’Università “La Sapienza” ha preso in mano la situazione avendo ricevuto un finanziamento per la restaurazione dello stadio dalla Getty Foundation.

Per adesso non si sa ancora nulla tranne che i progetti sono ancora in stato embrionale. Parlando con Andrea Cimbrico, della federazione italiana Rugby, ci ha confermato che non si ha un’idea precisa sul da farsi per quanto riguarda lo stadio, per ora i progetti sono in mano alla FIR. Un’idea sul suo utilizzo è quella di utilizzare l’impianto come la casa di una squadra.

Nonostante la spiacevole situazione di questo storico stadio si stava addirittura pensando di costruire un nuovo stadio destinato all’associazione sportiva della Roma ma per ora anche questo progetto è fermo.

È paradossale pensare alla costruzione di nuove strutture lasciando in decadenza quelle già presenti. Tristezza, dispiacere, fastidio, questi sono i sentimenti delle persone che abitano a Roma riguardo allo stadio, molte persone vorrebbero una sua rinascita sia come stadio sia come punto di ritrovo per tutti.

a cura del gruppo di lavoro Roma Summer School