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Donne insultate continuamente sui social: il bodyshaming fa indignare il web

Il bodyshaming è fenomeno sociale, molto diffuso sul web, che sta portando molte ragazze a soffrire di problemi alimentari. Gli insulti a Chiara Ferragni e alle sue amiche sono solo uno dei tanti casi di cyberbullismo di cui siamo testimoni quotidianamente.

 

“Chiara Ferragni, i capelli rosa e le amiche sosia (rotonde e felici).”
E’ questo il titolo di un articolo pubblicato da una famosissima testata giornalistica che altro non voleva che raccontare l’addio al nubiliato ad Ibiza della nota fashion blogger Chiara Ferragni.

L’autrice di tale articolo ― che, specifichiamolo, è una donna e in quanto tale dovrebbe comprendere appieno le difficoltà legate ad una corporatura fisica non omologata alla massa ― non si pone alcuno scrupolo nel descrivere con parole forti e offensive l’aspetto esteriore di alcune ragazze la cui unica colpa era quella di posare “con pedino a punta” (per citare le parole esatte) accanto alla bella influencer. Sono state umiliate pubblicamente a causa di una mentalità retrograda che crede ancora che una donna, per aderire completamente ai canoni di bellezza odierni, debba essere talmente magra da risultare quasi scheletrica.

I commenti della giornalista non hanno risparmiato neanche la stessa Ferragni, rea ― secondo ciò che viene detto nel testo ― di non aver ancora perso ben cinque chili post-gravidanza, chili che la ragazza vorrebbe provare a smaltire più lentamente.

La risposta della blogger è stata immediata: subito ha pubblicato, sul suo account Instagram, alcune instastories nelle quali si è mostrata indignata. Ha lanciato addirittura un hashtag per mostrare solidarietà non solo alle amiche offese, ma anche a tutte quelle donne che quotidianamente subiscono vero e proprio cyberbullismo tramite i commenti riguardanti il loro aspetto fisico.

«Le mie amiche sono state descritte come “grasse” dal più grande quotidiano italiano.» dice la famosissima imprenditrice. «Si prega di esporre il proprio pensiero a riguardo. #BodyShamingIsForLosers.»

Grazie alla reazione della Ferragni il giornale ha modificato il titolo dell’articolo, omettendo quel “rotonde” a dir poco offensivo.

Ma il servizio contro Chiara Ferragni è solo la punta dell’iceberg di un problema ben più ampio.

Il bodyshaming è un atteggiamento molto diffuso sul web che non colpisce solo le star, ma anche le persone comuni.

Commenti molto pesanti possono comparire sotto le foto di chiunque, senza alcun controllo effettivo.

Secondo un’indagine portata avanti da Nutrimente Onlus, associazione nata per la prevenzione e la cura dei disturbi alimentari, una donna su due sperimenta sulla propria pelle il fenomeno del bodyshaming. Tutto ciò porta a conseguenze molto gravi: una ricerca pubblicata dal “The National Center for Biotechnology Information” ci rivela che le donne che ricevono insulti sul loro corpo sviluppano una bassa autostima che le conduce nel girone dei problemi legati all’alimentazione.

Ad esserne colpite sono soprattutto le adolescenti, ma anche le donne adulte corrono il rischio di imbattersi in disturbi più o meno gravi.

Tutto ciò accade perché, sebbene sia ormai il 2018, una parte della popolazione è ancora convinta che “magro” sia sinonimo di “bello”. Non si apprezzano le differenze e le diversità che caratterizzano ognuno di noi, ma si tende a credere che l’unica bellezza accettabile sia quella convenzionale del mondo della moda. Si apprezza, dunque, tutto ciò che la società nel tempo ha accettato come “normale” a discapito di tutto il resto.

Ed infatti, sebbene ci siano varie iniziative da parte di alcune sartorie che hanno iniziato ad utilizzare ragazze plus-size per le loro campagne e sfilate, la maggior parte delle modelle è ai limiti dell’anoressia. Ciò, ovviamente, non fa altro che diffondere ulteriormente il messaggio sbagliato che ha portato alla nascita del bodyshaming.

Il caso della Ferragni, ovviamente, non è l’unico che ha alzato un polverone nell’opinione pubblica: nel 2016 si è verificato un episodio simile ai danni di alcune atlete in occasione delle Olimpiadi.

Queste ultime, infatti, furono definite “cicciottelle” da una nota testata giornalistica, che riuscì in questo modo a creare scalpore ― al pari della fashion blogger Chiara ― in un web decisamente indignato. L’ennesimo atto di bullismo porposto da un quotidiano molto in vista.

I giornali dovrebbero portare il buon esempio e diffondere l’idea che ognuno di noi può essere definito bello a prescindere di quanto si pesa, eppure anche nelle redazioni non manca occasione di accanirsi contro qualcuno ― chiunque esso sia ― perchè non si approva la sua forma fisica.

Per provare a debellare il triste fenomeno del bodyshaming, dovremmo partire da quelle istituzioni che hanno l’unico compito di tenerci informati su fatti di cronaca e non quello di insultare ― neanche tanto velatamente ― donne colpevoli del fatto di avere qualche chilo in più.

 

Di Eliana Ecuba