NAPOLI SVELATA: I SEGRETI DELLA PIETRASANTA

In occasione del progetto giornalistico prima edizione della Summer School dell’agenzia Dire i ragazzi partecipanti hanno visitato la chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta.

Nel cuore del centro storico di Napoli, a pochi passi dal Policlinico Vecchio è ubicata la Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Dal 24 aprile del 2018 sono state riaperte ai visitatori la cripta e la cavità sotterranea. Il percorso museale si sviluppa dal livello del suolo fino ad una profondità di 40 metri, arricchito da numerose installazioni multimediali che partono dalla cripta e continuano lungo tutta la discesa nei meandri della Basilica. Se i musei hanno un ruolo fondamentale per trasmettere la cultura alle persone che scelgono di visitarli, la digitalizzazione del museo della Chiesa della Pietrasanta è la chiave di successo per offrire una visita coinvolgente e suggestiva, in grado di soddisfare a pieno un pubblico sempre più interessato al digitale e alla ricerca di una migliore qualità di servizi. Un vero e proprio viaggio nella storia napoletana che ha inizio nel 553 d. C., anno della fondazione, fino ai nostri giorni.

LA LEGGENDA

La tradizione tramanda che tutte le notti, alla stessa ora, si aggirasse per la piazza il Diavolo sotto le sembianze di un maiale, intento a spaventare i passanti aggredendoli e lavando col sangue le proprie vittime. Le persone, impaurite, associarono l’animale alle donne che praticavano il culto della dea Diana, conosciute con il nome di “janare”. Secondo le credenze popolari, tali donne avevano la capacità di invocare il demonio e praticare stregoneria. È proprio per contrastare questi culti pagani, fortemente radicati nella zona, che venne fatta edificare la Chiesa. Gli abitanti del luogo, corsero dal vescovo Pomponio e lo supplicarono di pregare la Madonna affinchè questa potesse scacciare la presenza del Demonio. Dopo pochi giorni la risposta della Vergine arrivò grazie ad un sogno prodigioso dove avrebbe raccomandato Pomponio di cercare accuratamente un panno di colore celeste e di scavarvi una buca fino a trovare una pietra di marmo, proprio in quel punto avrebbe dovuto edificare una Basilica. Fu così che nacque la Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, la prima Chiesa napoletana edificata in onore della Madonna. La Basilica deve il proprio nome a questa leggendaria pietra che aveva il potere di procurare l’indulgenza da tutti i peccati e la salvezza eterna a chiunque l’avesse baciata. In memoria del miracolo, ogni anno nel mese di maggio, il vescovo sgozzava un suino offerto dai fedeli, usanza abbandonata solo nel 1625 poiché ritenuta indecorosa e pagana.

Testimonianza del racconto leggendario che affonda le radici nella Napoli esoterica ricca di culti, rituali e forze misteriose è anche il Campanile della chiesa, uno dei più antichi d’Italia. Si possono scorgere sulla torre piccole sculture di teste di suino che rimandano alla leggenda. Numerosi studiosi hanno provato a decifrare iscrizioni e simboli misteriosi, tra cui la tavola del gioco romano “ludus latrunculorum” una specie di antica dama.

 

LA STORIA E LE ASPETTATIVE FUTURE

Le eruzioni vesuviane del V e VI secolo provocarono gravissime colate di fango sulla città di Napoli. Queste valanghe vulcaniche seminarono il terrore tra gli abitanti del posto e la zona iniziò a ripopolarsi proprio nel periodo in cui fu edificata la chiesa. Nata come basilica paleocristiana, fu riedificata nel XVII secolo in stile barocco. Ha resistito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, seppur riportando gravi danni che richiesero molti anni di restauro. La chiesa fu distrutta al punto che, con la realizzazione del Policlinico da lì poco distante, si pensò di raderla al suolo per farvi un parcheggio che servisse all’ospedale. Furono completati solo nel 1976 i lavori di restauro, ma dopo soli quattro anni il terremoto dell’80 arrecò nuovi danni alla Basilica che, lasciata abbandonata, iniziò ad essere utilizzata come pista per il motocross.

Oggi la Basilica della Pietrasanta è aperta al pubblico grazie al lavoro di riqualificazione del sito da parte dell’Associazione Pietrasanta Polo culturale Onlus.

“L’obiettivo dell’associazione è rendere Pietrasanta il punto focale di richiamo del grande flusso turistico che si dimostra sempre più attratto dalla Napoli antica, tra mito e tradizioni”.

La ricchezza del patrimonio culturale napoletano è talmente vasta che ha acconsentito la nascita di associazioni private come quest’ultima al fine di recuperare un maggior numero di beni culturali poichè gestiti dalle sole Istituzioni non riuscivano ad essere valorizzati per il grande numero. In questo modo si è ottenuto un doppio beneficio: portare alla fruizione da parte del pubblico di beni culturali di grande valore, da troppo tempo abbandonati, dimenticati e adibiti ad usi impropri; al contempo generare nuove opportunità di lavoro per i giovani nel settore del turismo.

Giulia