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Una vita in vacanza: dalle cartoline alle condivisioni su Whatsapp

Come è cambiato il concetto di “viaggio” a distanza di anni? Quali i mezzi, le mete e le modalità attuali che differenziano dal passato?

Mare, sole e relax o montagna, trekking e brezza fresca? Qualunque sia la meta: chi non ha, almeno una volta, avvertito la necessità di staccare tutto per concedersi del tempo fuori dai propri schemi quotidiani? È proprio di “necessità”, infatti, che si parla. Numerosi sono gli studi scientifici che hanno dimostrato i numerosi benefici dei viaggi sulla sfera psicofisica di una persona.  

L’origine delle vacanze estive                                                                                                   Già dal secondo dopoguerra, si delinea un flusso di turisti che partivano per le vacanze estive. Di fatto, però, è solo dal 1960 che si ha un exploit di famiglie alla ricerca di un luogo tranquillo dove trascorrere le annuali settimane di ferie.

I mezzi di ieri e quelli di oggi                                                                                                        Se oggi per le tratte medio-lunghe si opta con maggiore facilità per l’aereo, fino a venti anni fa è il treno che veniva utilizzato con maggiore frequenza. Mediamente, bastavano 1000 lire per coprire una distanza di 300 km e solo 5000 lire per toccare l’intera penisola. È dalla necessità di muoversi che, nel 1839, nasce Pietrarsa: la prima strada ferrata di Italia che ha visto l’evoluzione dei treni, a partire da quello a vapore, fino ad arrivare ad oggi.

Oggi, chiunque voglia partire, anche solo per il fine settimana, non ci pensa una seconda volta prima di prenotare un biglietto aereo. Ciò è dovuto sia alla maggiore sicurezza che i veicoli hanno raggiunto (l’Agenzia Aviation Safety Network ha decretato lo scorso anno come quello con meno incidenti aerei in assoluto: 10 in tutto.), sia al costo molto basso con cui è possibile partire. Nel 2016 la World Airlainer Census ha appurato 23 mila aerei in partenza ogni giorno in tutto il mondo, per un totale di 3,8 miliardi di passeggeri annui.

Le mete più ambite                                                                                                                                 Fino agli anni 90 si viaggiava prevalentemente in Italia poiché più facile, più immediato e, soprattutto, meno costoso. Le mete più ambite erano la costa Adriatica, la costa Ligure, Versilia e le Dolomiti.

Attualmente si è diffuso il concetto di cosmopolitismo e più di 1 miliardo di persone all’anno si sposta fuori dai propri Paesi. Le destinazioni più prenotate del 2018 sono state il Portogallo e la Grecia, nelle quali si può soggiornare a prezzi molto accessibili a chiunque. Restano un must le gradi capitali europee come Londra e Parigi che contano, rispettivamente, 15 e 19 milioni di visitatori l’anno.

Differenze sulle modalità                                                                                                                        Con l’avvento della tecnologia molti sono gli aspetti che, se pur impercettibilmente, hanno determinato il modo di vivere una vacanza. I viaggi venivano percepiti più lentamente rispetto ad oggi, anche per via dei rullini che andavano sviluppati al proprio ritorno: questo è quanto afferma Manuel Mandelli, presidente dell’agenzia turistica on line Yalla Yalla. Per sentire i parenti bisognava utilizzare il telefono fisso e, per far vedere i posti, si necessitavano le cartoline. Ora, con i social e gli smartphone è tutto più immediato ed efficace.

I viaggi, scanditi da mille avventure ed emozioni, sono stati e sono tutt’ora un’opportunità per la formazione della persona in ogni sua parte. Credi che viaggiare sia indispensabile per la persona? Quali pensi siano i posti più interessanti e formativi?

 

di Mariachiara Grosso