IL RITORNO DEL LUPO

 

Il secondo dei tre libri che ho scelto per questa estate è “Il ritorno del lupo”.
L’anno di pubblicazione è il 2006 e la casa editrice del libro è Mondadori.
Michelle Paver, autrice di questo libro, nasce nel 1960 in Africa Centrale, in Malawi. Dopo tre anni la sua famiglia si trasferisce in Inghilterra. Dopo aver conseguito una laurea in biochimica ad Oxford decide di lavorare in uno studio legale della City. Quasi subito decide di lasciare lo studio per dedicarsi alla scrittura dei suoi romanzi quali “ Le Cronache Dell’Era Oscura”, una collana di sei libri tra cui “Il ritorno del lupo” e una seconda collana composta da cinque libri, dal titolo “Le Cronache Dell’Età del Bronzo”.
Nel romanzo “Il ritorno del lupo”, Torak vive lontano da tutti; è un ragazzo che sa parlare con i lupi.
Ora come ora ha bisogno di Lupo, il suo fedele amico, per sconfiggere i Divoratori di Anime. L’intera foresta è preda di una terribile malattia, a cui solo Torak può trovare rimedio. La lunga ricerca per trovare la cura, lo porta fino alle isole della Tribù delle Foche, dove dovrà affrontare l’invisibile minaccia delle acque e una verità pericolosa e per lui sconvolgente.
Il lessico del libro è abbastanza comprensibile.
C’è un grosso utilizzo di dialoghi e descrizioni ricche e dettagliate che lasciano viaggiare molto l’immaginazione.
Il personaggio principale è Torak, timido e poco sicuro di se’ , che mostra il suo vero carattere forte e determinato solo quando è strettamente necessario.
I personaggi secondari sono numerosi, ma quelli più importanti sono Renn, migliore amica di Torak, e Tenris, zio malvagio del protagonista, come si scopre soltanto alla fine.
Il mio personaggio preferito è Renn, perché mette a rischio la sua vita per quella del suo migliore amico, nonostante sia consapevole del pericolo che corre, dimostrando altruismo e affetto per lui.
Questo libro mi è piaciuto molto per la fantasia cui la scrittrice ha fatto ricorso, costruendo nella sua mente e in quella del lettore luoghi a dir poco magici.
Il messaggio di questo libro, secondo me, è quello di credere molto in se stessi e avere fiducia nel proprio modo di essere sempre e comunque.

Giulia Pentangelo 2, quasi 3 , H