IO NON HO PAURA…LA MIA RECENSIONE

Io non ho paura
di
Niccolò Ammaniti

Autore: Niccolò Ammaniti.
Titolo: Io non ho paura.
Anno di pubblicazione: 2001.
Casa editrice: Einaudi editori.

Biografia: Niccolò Ammaniti è nato a Roma nel 1966. Ha esordito con il romanzo “Branchie” (Ediesse 1994; Einaudi stile libero 1997). Nel 1996 ha pubblicato la raccolta di racconti “Fango” (Mondadori) e nel 1999 il romanzo “Ti prendo e ti porto via” (Mondadori). Niccolò Ammaniti ritorna al fumetto, genere che ha contribuito a formare lo stile narrativo dello scrittore. Ha vinto la 61° edizione del Premio Strega nel 2007 con “Come Dio comanda”, che nel 2008 diventa un film di Gabriele Salvatores. Del 2009 è “Che la festa cominci” (Einaudi), del 2010 “Io e te” (Einaudi), del 2015 “Anna” (Einaudi). I suoi libri sono tradotti in 44 paesi.

Trama: Io non ho paura è un romanzo che parla di quattro case disperse nel grano, gli adulti sono sempre chiusi in casa, mentre i bambini giocano all’aperto sulle loro biciclette. In mezzo a quella calda e rovente campagna si nasconde un segreto terribile e pauroso che cambierà per sempre la vita di uno di loro.

Riassunto: Il protagonista di questo romanzo è Michele Amitrano, un bambino di 9 anni, che vive ad Acqua traverse, un paesino disperso in una campagna. Durante una delle caldissime giornate, Michele si ritrova a scoprire un buco in cima ad una collina dove si trova un bambino che sta per morire. Michele capisce subito che si tratta di un rapimento, ma non crede che la vicenda possa riguardare i suoi familiari e i pochissimi abitanti di Acqua Traverse. Dopo poco capisce di essersi sbagliato perché una notte ascolta la discussione degli adulti di tutto il paese e scopre il tremendo segreto che gli stavano nascondendo i suoi genitori. Michele inizia ad andare tutti i giorni a trovare Filippo, il bambino rapito, e una di queste volte, viene scoperto costringendo gli adulti a cambiare nascondiglio e minacciando l’uccisione di Filippo se scoperto di nuovo a cercarlo. Dopo una lunga settimana trascorsa a casa, una notte sente i genitori dire che lo avrebbero ucciso e allora decide di andare a trovarlo, costi quel che costi. Dopo tanti ostacoli lo trova e gli dice di scappare, ma proprio in quel momento arrivano gli adulti e, pensando che Michele fosse il bambino rapito lo sparano.

Il mio personaggio preferito è Michele perché ammiro molto il suo coraggio e la sua forza che lo spingono a non fermarsi mai al primo ostacolo e a non arrendersi. I personaggi secondari sono: la mamma, il papà e la sorella di Michele; i suoi amici; gli abitanti di Acqua traverse e Filippo, il bambino rapito che viene salvato.

Il linguaggio di questo libro è semplice, ma forse un po’ troppo scurrile per i ragazzi della mia età, proprio per questo non consiglio la lettura ai dodicenni. Forse è un romanzo che va letto dall’adolescenza in poi. Nonostante ciò, ho potuto apprezzare questo romanzo che racconta una vicenda molto cruda e triste in modo delicato ed in alcuni momenti anche un po’ divertente, soprattutto grazie alla grande umanità di Michele.
Secondo me l’autore ha voluto insegnarci che le cose non vanno mai date per scontate, perché da un momento all’altro le persone di cui pensiamo di poterci fidare commettono sbagli così gravi che potrebbero costare caro.

Enrica Fiengo 2/3H