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“Il primo cavaliere”-”First knight” Elisabhet Chandwick

“Il primo cavaliere”-”First knight” Elisabhet Chandwic

Il romanzo “Il primo cavaliere” (First knight) è un romanzo di Elizabeth Chadwick, nata nel Lancashire nel 1957, autrice di rappresentazioni storiche e membro di Regia Anglorum, un’organizzazione di rievocazione storica medievale. Il libro è tratto dall’omonimo film di William Nicholson, riguardante la leggenda di re Artù, un leggendario condottiero britannico che, secondo le storie e i romanzi medievali, difese la Gran Bretagna dagli invasori sassoni tra la fine del V secolo e l’inizio del VI.
Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice CDE spa su licenza di Sperling & Kupfer Editori, casa editrice americana, che lo ha prodotto nel 1995.
I personaggi principali sono: re Artù; lady Ginevra, sua moglie e lady del regno di Leonesse, dal comportamento deciso e responsabile nonostante la giovane età; Lancillotto, un abile e istintivo spadaccino, che all’età di diciannove anni perde tutto e crea una barriera invisibile che custodisce la sua sensibilità e i suoi sentimenti iniziando a viaggiare senza meta e senza casa con il suo stallone nero di nome Jupiter. Altri personaggi di rilievo sono: l’antagonista del romanzo, il principe Malagrant, signore del regno di Gore; il generale dell’esercito di Gore, Ralf; i cavalieri della tavola rotonda, in special modo Sir Kay, Sir Agravine e Sir Patrise; e altri personaggi come lo stalliere, Peter, o Mark, abitante di uno dei villaggi del regno di Leonesse.
Il personaggio che più mi ha interessato è re Artù, per il suo comportamento sereno e valoroso, che risalta nella prima parte del libro. Riesce a vedere nel profondo delle persone e a regnare in modo giusto sul più importante regno inglese, Camelot.
Il libro è un genere storico d’azione, anche un po’ sentimentale, e fa comprendere abilmente lo stile di vita medioevale. Si può dividere in due evidenti trame: quella principale, che narra della guerra tra l’esercito di Gore e quello di Camelot; quella secondaria, che narra l’amore segreto tra Ginevra e Lancillotto. Le due trame si fondono creando situazioni diverse e avvincenti, come il rapimento di Ginevra da parte di Malagrant e il successivo salvataggio da parte di Lancillotto.
Il romanzo, e così anche il film, iniziano con il passaggio di Lancillotto in un villaggio, dove sfida dei cittadini a duello, guadagnandosi i soldi per il pranzo; poco dopo la partenza di Lancillotto, il villaggio viene attaccato da Malagrant, che desidera diventare re del fertile regno di Leonesse. Mark, uno dei pochi sopravvissuti, si mette subito in viaggio per Leonesse in cerca di aiuto. Dopo aver ascoltato l’accaduto, lady Ginevra decide di accettare la proposta di nozze di re Artù, non solo per vantaggi militari, ma anche perché e affascinata da lui. Durante il viaggio per Camelot la scorta di Ginevra viene attaccata dai banditi di Malagrant e la lady viene rapita. Il caso vuole che Lancilotto si trovasse nei paraggi, per cui interviene e, dopo aver ucciso i rapitori, riporta Ginevra alla sua scorta. Già da questo primo incontro essi rimangono colpiti l’uno dall’altra.
Ginevra riceve la migliore delle accoglienze da parte di Artù e tutta Camelot, ed è convinta di sposare il re. Il giorno dopo Lancillotto fa amicizia con lo stalliere del re, che lo invita a Camelot, dove sono in corso i festeggiamenti per la futura regina. Qui si distingue per aver superato una pericolosa giostra, per cui si guadagna la fiducia del re che lo invita a fermarsi a Camelot. Lancillotto inizialmente rifiuta, ma gli torna in mente Ginevra e decide di rimanere solo il tempo per far riposare Jupiter. Una notte, però, Ginevra viene nuovamente rapita da Malagrant con un inganno ma, senza alcuna esitazione, Lancillotto si butta in mare per raggiungere la barca del rapitore. Tuttavia Ginevra viene portata nel regno di Gore e isolata in una stanza del castello. Arriva però Lancilotto che, grazie alla sua furbizia, riesce a salvare Ginevra; durante la fuga i due si innamorano, così Ginevra si trova a dover scegliere tra Artù e Lancillotto. Tornati a Camelot, Lancillotto viene nominato da Artù cavaliere della tavola rotonda, e il giorno dopo avvengono le nozze tra Ginevra ed il re. Proprio mentre i cavalieri giurano fedeltà alla nuova regina, arriva la notizia che Malagrant ha attaccato Leonesse. La guerra è arrivata e l’esercito di Camelot si mette subito in marcia. La mattina successiva l’esercito di Malagrant attacca e distrugge l’accampamento nemico, ma i soldati si accorgono che stanno massacrando dei fantocci con indosso delle armature. Le legioni di Camelot attaccano di sorpresa e sbaragliano i soldati nemici ed i loro rinforzi. Alla guida dell’esercito ci sono i più abili cavalieri, sir Agravine, sir Patris e Lancillotto, mentre Artù da invincibile condottiero e stratega, osserva la battaglia da un colle e impartisce ordini ai suoi uomini. Leonesse è riconquistata e la gente viene liberata, mentre Malagrant si ritira. Ginevra sta per ritirarsi nella sua vecchia camera, quando Lancillotto entra per salutarla, poiché ha deciso di partire. L’evento è inevitabile: i due si avvicinano e si baciano. Proprio in quel momento, Artù incombe nella sala e vede tutto. Al ritorno a Camelot, Lancillotto viene rinchiuso in cella e Ginevra tenuta sotto stretta sorveglianza, entrambi con un enorme senso di colpa. Dopo una settimana Artù, diventato burbero e severo, indice un processo per far condannare a morte Lancillotto. Camelot, però, viene improvvisamente invasa dai soldati di Malagrant, che con un tranello riescono ad entrare in città, circondando la piazza. Malagrant vuole che tutta Camelot si sottometta a lui e costringe Artù ad inchinarsi. In quel momento Artù si accorge delle sue colpe e dell’ingiustizia delle sue azioni. Chiede perdono a Ginevra e l’ultimo desiderio che esprime è che nessuno debba sottomettersi a Malagrant, incitando i cittadini a ribellarsi. Poi viene trafitto dai dardi delle balestre di Malagrant, mentre Ginevra, disperata, corre in suo aiuto. Nella piazza però, con grande sorpresa di Malagrant, la folla inizia a combattere contro i suoi soldati, così come le guardie e i cavalieri, presi in un primo momento alla sprovvista. Lancillotto ingaggia uno scontro con Malagrant, che alla fine rimane ucciso ed il suo esercito sconfitto. Nella sala della tavola rotonda, poco dopo, Artù, tra le braccia di Ginevra emette gli ultimi respiri, consegnando la spada di Camelot a Lancillotto. L’ultima parte del libro descrive i funerali di Artù, a cui partecipa tutta Camelot.
Il romanzo si svolge durante il periodo medioevale, in Inghilterra, in città immaginarie come Camelot e Leonesse.
Gli episodi che ho trovato più avvincenti sono state le battaglie, descritte con cura dall’autrice, come la battaglia di Leonesse o lo scontro tra Malagrant e Lancillotto; inoltre mi hanno interessato le scene di azione in generale, come l’ardua fuga di Ginevra e Lancillotto dal castello di Malagrant, attraverso un fiume sotterraneo. Se si considera il romanzo nella divisione in due trame diverse esposta in precedenza, ho preferito la trama principale del libro, interessante ed avvincente, e non quella sentimentale, che considero troppo lenta. Il libro in sè non mi ha particolarmente appassionato, se non per le scene d’azione. Non lo consiglio esclusivamente agli amanti dei libri storici, ma anche agli amanti dei romanzi romantici.
Gianmarco Minei 2/3H