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Recensione
NOVECENTO
Il libro “NOVECENTO” è stato pubblicato nel 1998 dalla casa editrice “Universale Economia Feltrinelli” e scritto dall’italiano Alessandro Baricco.
Baricco è nato a Torino nel 1958 ed è autore di monologhi e libri per ragazzi e adulti. Da questo romanzo è stato realizzato un film di fama mondiale e internazionale.
Questo monologo ha come narratore un trombettista che viene ingaggiato a suonare la sua tromba sulla Virgin, una nave su cui suona anche una band musicale e fra questi c’è un grande pianista: Novecento.
Lo scrittore racconta la storia di Novecento.
Un neonato viene abbandonato sulla nave proprio affianco al pianoforte che lo ha accompagnato per tutta la vita. Lo trova un marinaio di colore che lo accudisce come un padre fino alla sua morte causata da un infortunio su lavoro.
Il giovane musicista non scende mai dalla Virgin e non lo farà per tutta la sua vita. In uno dei suoi lunghi viaggi incontra proprio il trombettista che imparerà subito a conoscere e con cui passerà la maggior parte dei suoi viaggi.
Novecento dedica tutta la sua vita alla musica, preferisce suonare nell’ultimo ponte della nave dove alloggia la gente povera perché gli ricorda il padre che vive umilmente come la maggior parte di loro. Tutti i passeggeri che ascoltano la sua musica fanno sapere a tutti la bravura del pianista. La voce è arrivata anche a Jelly Roll Morton, il pianista più bravo di quel periodo. Morton Acquista il primo biglietto per la Virgin, così da poterlo sfidare. Arrivato sul ponte vuole subito conoscerlo e iniziare la sfida: inizialmente sembra in vantaggio e Novecento sembra quasi intimorito dalle sue abilità musicali; dopo due round Novecento si tranquillizza e inizia a suonare come fa usualmente e il pubblico inizia ad applaudirlo infinitamente.
La fine dell’avventura dei due amici è sancita dalla discesa sulla terraferma del trombettista che vuole rincontrare Novecento quando viene a sapere che la nave verrà fatta esplodere perché non più adatta per viaggiare sull’oceano. Sapendo che il pianista non è mai voluto scendere dalla Virgin ha paura che anche questa volta voglia rimanere sulla nave.
Arrivato sul posto però la Virgin era già saltata in aria e di Novecento non ne ha saputo più nulla. Ha sempre pensato che avesse voluto morire con la sua musica.
Il racconto ha un linguaggio semplice e scorrevole e ovviamente lo consiglierei ad un mio amico.
Il monologo ci insegna che non bisogna abbandonare i propri sogni anche a costo di perdere tutto e tutti, soprattutto non arrendendosi al primo ostacolo che si incontra. Mantenendo la calma e credendo in se stessi si possono raggiungere grandi obiettivi, proprio come ha fatto Novecento che impegnandosi è riuscito a battere il pianista Jolly Roll Morton.

Lorenzo de Luca 3H