IL GIARDINO DI MEZZANOTTE

 

I terzo dei tre libri che ho scelto per questa estate è “Il giardino di Mezzanotte”, la cui casa editrice è Mondadori. Per la prima volta è stato pubblicato nel 1988.
Philippa Pearce, scrittrice di questo libro, nasce in Inghilterra il 23 gennaio del 1920.
Laureatasi al’università di Cambridge, ha lavorato come sceneggiatrice per la BBC e poi è diventata editor in una casa editrice. E’ considerata oggi una delle più importanti autrici inglesi per ragazzi.
Il romanzo racconta di Tom, bambino ancora in tenera età che è costretto a passare le vacanze estive dagli zii; suo fratello Peter è affetto dal morbillo e deve stare in quarantena. Gli si prospettano quindi noiosi e interminabili giorni di noia e solitudine.
Rassegnato ormai al suo destino, una sera Tom scende al piano di sotto. Per puro caso trova una porta posizionata sul retro. Spinto da un’enorme curiosità, il nostro protagonista apre la porta e lì , di fronte a lui, si apre un immenso, magico giardino: il giardino di Mezzanotte, collocato laddove di giorno si trova soltanto uno squallido cortile pieno di bidoni dell’immondizia.
Tutte le notti Tom scende di sotto, in giardino. A volte ha paura che il giardino non ci sia, eppure è sempre lì ad aspettarlo.
Insieme ad Hatty, bambina vittoriana coraggiosa e indipendente,Tom vivrà mille incredibili avventure, per poi arrivare a risolvere il mistero che avvolge il giardino e la sua amata compagna di giochi.
Il lessico del libro è semplice e comprensibile. Ci sono molti dialoghi, ma poche descrizioni.
Il personaggio principale è Tom, bambino coraggioso e indipendente, proprio come la sua comapgna di giochi Hatty, personaggio secondario. Altri personaggi secondari sono gli zii di Tom, di cui però non si parla molto e la signora Bartholomew, che si rivelerà fondamentale nella vita del ragazzo.
Il mio personaggio preferito è la zia di Tom, personaggio bizzarro e pieno di vita. Il suo personaggio mi ricorda un po’ anche mia zia, proprio per il carattere.
La scrittrice probabilmente ha voluto farci capire che a volte, per affrontare in maniera diversa situazioni e momenti difficili, possiamo fare ricorso ai nostri sogni e alla nostra fantasia.
Diversamente dagli altri libri che ho letto quest’estate, questo non mi è piaciuto molto. I dialoghi della storia sono interessanti ma eccessivamente lunghi e la mancanza di descrizioni ad intervallarli ha reso, secondo la mia opinione, il libro abbastanza noioso.
Giulia Pentangelo 3H