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recensione de “l’uomo che credeva di non avere più tempo”

 

Il romanzo “l’uomo che credeva di non avere più tempo” è stato scritto da Guillaume Musso e pubblicato per la prima volta nel 2007 presso la casa editrice “Bur”. Lo scrittore è nato ad Antibes e ha vissuto per molto a New York, dopo il seguente romanzo ha avuto altri successi nel 2006 e nel 2007: due best seller internazionali. Il libro ha come protagonista un brillante avvocato di New York; Nathan, che però è solo e divorziato dalla donna che tanto amava,  inoltre è fisicamente separato da Bonnie che, oltre essere la figlia è la gioia della sua vita. Un giorno un medico si presenta nello studio dell’avvocato spiegandogli che ha la capacità di prevedere quando un qualsiasi uomo sta per morire. L’avvocato crede dunque che sia una cosa assurda ma quando Garett lo porta delle presunte vittime vede che un certo Kevin fa partire un colpo alla propria testa morendo e che, una ragazza di nome Candice viene presa d’ostaggio d’avanti ai suoi occhi e viene uccisa. Nathan allora si convince che quell’uomo  sia lì per lui che lui stesso è al termine della sua vita per questo vuole vivere gli ultimi tempi al meglio, vuole recuperare le ragioni per cui vive veramente; Mallory e Bonnie. È la vigilia di Natale, Nathan sta per addormentarsi quando viene tormentato da forti dolori continui al petto, si sente male, si addormenta. Il giorno dopo sta bene e ogni sensazione è svanita nel nulla, Mallory cucina i pancake, la piccola Bonnie è finalmente felice di riavere la sua famiglia e Nathan crede che tutto ciò sua troppo bello per essere vero, ed ecco che un’aureola si poggia sopra la testa della donna, dopo aver chiesto spiegazioni a Garret, l’avvocato capisce che il medico non era lì per prepararlo alla sua morte, ma per prepararlo al fatto che anche lui avrebbe avuto questo sottospecie di potere e che avrebbe dovuto dire a Mallory la verità, era questa la prima missione da Messaggero, cioè colui che prevede ogni morte. Qualsiasi cosa fosse successa però, Nathan era certo che nulla avrebbe potuto separare i cuori di lui e della donna che amava.
Il lessico utilizzato non è né semplice né complesso quanto indirizzato a un pubblico adulto. Ogni personaggio é descritto bene, in ogni dialogo si riesce a percepire la personalità e il carattere di colui che in quel momento parla, per questo personalmente io, non mi identifico in nessuno di essi. Credo che l’autore voglia far capire quanto sia importante non dare sempre tutto per scontato, e godersi ogni istante della propria vita proprio perchè questa potrebbe cessare in ogni istante. Una mia esperienza che collegherei è quella che sto vivendo in questo periodo, non voglio accennare molto ma il mio cane sta male e quando credevo che non avesse più speranza mi sono emotivamente molto attaccata a lui ed ora,  nonostante io abbia scoperto che ha più di una speranza, non smetterò mai di godermi ogni attimo trascorso con lui.

Fernanda Castiglione 3H