Un “classico” sempreverde

I ragazzi della via Pal
L’autore di questo romanzo è Ferenc Molnar, vissuto agli inizi del 900 e scrittore di romanzi ed opere teatrali.
La casa editrice è la Burragazzi.
La prima edizione del libro è stata pubblicata nel 1907.
I personaggi principali sono Boka, il capo della banda dei ragazzi di via Pal, e Nemecsek, che è il mio personaggio preferito poiché è sempre fedele alla sua banda e grazie a lui i ragazzi di via Pal vincono contro le camicie rosse.
Lo stile è semplice e scorrevole ed accessibile a tutti.
Tutto inizia a scuola con Boka che parla ai membri della sua banda e dice loro di venire alla base dopo le lezioni per alcuni annunci importanti.
Dopo scuola tutti si presentano alla base di via Pal e Boka, il capo della banda, comunica loro che la guerra contro le camicie rosse è vicina poiché queste vogliono accaparrarsi il territorio dei ragazzi di via Pal.
Boka organizza quindi un’infiltrazione nella base nemica, ovvero l’orto botanico, e chiede altri due volontari per la spedizione. Si fanno avanti il piccolo Nemecsek e un altro soldato.
I tre si infiltrano quindi nell’orto botanico, base delle camicie rosse.
Riescono così a farsi un quadro generale di chi dovranno affrontare e piazzano nel centro dell’orto la bandiera dei ragazzi di via Pal.
Prima di andarsene, scoprono che uno dei loro compagni è un traditore e fa la spia per le camicie rosse.
Il giorno della guerra tutti sono pronti tranne Nemecsek che è a casa con una brutta influenza.
Il traditore è tornato dai ragazzi per chiedergli perdono e fortunatamente è stato perdonato e riammesso nella banda.
Durante lo scontro con le camicie rosse Boka percepisce che stanno perdendo.
A quel punto arriva sul campo di battaglia Nemecseck che vuole combattere insieme agli altri nonostante sia ammalato gravemente.
Grazie a lui i ragazzi di via Pal vincono lo scontro ma a caro prezzo, infatti Nemacsek muore poco dopo per le conseguenze della malattia.
Il territorio dei ragazzi di via Pal viene poi trasformato in un condominio e per i ragazzi è la fine.
Il racconto si svolge in un’Ungheria di un’epoca passata.
La parte che più mi è piaciuta è l’infiltrazione nel campo nemico, perché mi ha fatto immaginare di essere lì con i ragazzi.
Il messaggio che questo romanzo ci lascia è che per l’amicizia e per i sogni vale sempre la pena combattere.
Italo Fattore 3H