Si è conclusa la 91° edizione dei mondiali di ciclismo ad Innsbruck domenica 30 settembre, dopo una settimana di prove in linea e a cronometro che hanno visto la partecipazione di numerosi corridori da diverse nazioni. La prova più attesa è stata la gara in linea per professionisti che si è tenuta nell’ ultima giornata di gare e che ha visto la vittoria del corridore spagnolo Alejandro Valverde, davanti al francese Romain Bardet ed il canadese Michael Woods. Quinta l’ Italia con Gianni Moscon. Il percorso, articolato in 253 km da Kufstein ad Innsbruck presentava salite durissime, a partire da quella del Gnadenwald di 2,6 km con il 10,5% di pendenza, quella di Ingls con una pendenza media del 5,7% lunga 7,9 km ed infine il cosidetto “muro dell’inferno” di Gramartboden, lungo 2,8 km e con una pendenza media dell’ 11,5% e punte fino al 28%. Quest’ultima salita è stata decisiva per l’ assegnazione del podio, con l’azzurro Moscon che ha perso contatto dai tre fuggitivi dopo un grande lavoro di squadra del team italiano, che però non è riuscito a reggere il ritmo degli spagnoli e soprattutto dei francesi che hanno dettato la cadenza a tutto il gruppo. Quindi la corsa si è conclusa con un arrivo in volata vinto dallo spagnolo Valverde, classe 1980, che ha sfoderato tutte le sue qualità di scalatore scattista, conquistando finalmente l’ oro ai mondiali su strada che inseguiva da Hamilton 2003 dove vinse l’argento.
Nel suo palmarés un altro argento mondiale e ben quattro bronzi, a testimoniare il valore di uno dei più grandi ciclisti del nostro tempo, dotato di forza e grande umanità, come dimostrano le lacrime copiose versate a fine della gara. Delusione sul fronte francese, che confidava nel giovane Bardet per l’ oro; mentre l’ Italia torna a casa consapevole di avere un buon potenziale per il futuro con il ciclista Moscon.
di Vincenzo Acunzo