Intervista: Passione per la Roma

Dalla Curva Sud alla Sapienza: sul giornale di oggi Davide racconta la sua passione per la Roma

 

 

Lo Stadio, le trasferte, la maglia, l’addio di Totti… In occasione di Shakhtar-Roma, siamo andati alla ricerca di romanisti per sapere un po’ di più sul mondo della Roma.

 

Quest’intervista nasce da un’attenta ricerca tra gli studenti della Sapienza della facoltà di Economia, nella quale abbiamo incontrato Davide, 23 anni, da sempre tifoso della Roma. Gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo mondo romanista negli aspetti negativi e positivi.

 

Ciao Davide, grazie per la tua disponibilità;

ciao a tutti, grazie a voi.                                                                                                                   

Come spieghi questa tua passione per il calcio e la Roma?

Con la Roma ci sono cresciuto. Da bambino mio padre mi ha indirizzato verso il mondo del calcio, mi segnò da piccolo a scuola calcio e mi accompagnava a tutte le partite della Roma. Abbiamo ancora adesso l’abitudine di guardare la Roma insieme , sul divano o allo stadio.

Che emozioni provi quando guardi la Roma?             

E’ un mix di ansia ed esaltazione. Sono sempre molto nervoso perché con la Roma , anche quando pensi di aver chiuso la partita, succede sempre qualcosa che ti fa stare con il fiato sul collo fino a che l’arbitro non fischia.

Qual è il tuo miglior ricordo legato a questa maglia?

Senza dubbio lo scudetto del 2001. Anche se ero molto piccolo ricordo le strade di Roma colorate di giallo e di rosso. Tante urla, pianti di gioia, cori. E’ un momento che ricorderò per sempre e che spero accada di nuovo in prima possibile.

Il giocatore che ti ha emozionato di più con le sue giocate?

Francesco Totti. E’ stato il mio idolo da bambino. Ogni volta che lo vedevo giocare rimanevo a bocca aperta. Era un giocatore completo, capace di risolverti la partita in due mosse. E poi, il cucchiaio a Van Der Sar è indimenticabile!

Quest’anno c’è stato l’addio di Francesco Totti dopo 25 anni di carriera. Come hai vissuto quel giorno?

Non c’è una domanda di riserva? Preferisco non ricordare. E’ stato un giorno malinconico, non ho realizzato fino a fine partita, mentre pronunciava il suo discorso. Non ho mai pianto così tanto in vita mia, Totti è stata l’unica persona in grado di far piangere uno stadio intero.

Qual è la parte migliore di tifare questa squadra? Quella peggiore?

La parte peggiore è che non si vince. La parte migliore è tutto, la Roma è una fede. E’ difficile comprendere, per una persona che non tifa, ciò che provo per questa maglia. La Roma è felicità, è tristezza, è rabbia,  è amore. La Roma è ’ tutto.

 

 

                                                                                                                                        Silvia Ciocerini, IV Au.                                                                                      Liceo Classico  e delle Scienze Umane Benedetto Da Norcia