Intervista: Violenza sulle donne

INTERVISTA A UNA GIOVANE MAMMA ITALIANA CHE PER MOTIVI DI SICUREZZA HA CHIESTO DI NON ESSERE RICONOSCIBILE.

QUANDO E’ STATA LA PRIMA VOLTA CHE TI HA MESSO LE MANI ADDOSSO?

Quando ero incinta di sei mesi della mia prima figlia mi chiese di lasciare il lavoro e io pensando che lo dicesse per il mio bene accettai la sua proposta. Sempre durante il sesto mese di gravidanza ricevei il primo schiaffo. Quella era la prima volta che mi mise le masi addosso.

COME SI E’ COMPORTATO DOPO?

Subito dopo mi chiese scusa, mi ha portò un mazzo di fiori ed ha promise che non lo avrebbe fatto mai più. Un paio di sere dopo dissi a lui e alla mamma di volermene andare di casa, perché non ce la facevo più. Lui ha iniziato ad urlare e ad agitarsi così mi lanciò il telefono e mi diede un pugno sulle labbra. Quella fu la prima volta che mi fa fatto uscire il sangue. Chiamai subito mio padre che dopo essere venuto a casa nostra mi disse di andarmene da li.

LO HAI DENUNCIATO?

No, perché avevo paura che non mi credessero e pensai anche alle possibili conseguenze su mio figlio. Non mi andava che subisse tutto quello che avevo subito io. Così dopo essere tornata a casa dei miei genitori ho ripreso a lavorare, continuando la mia vita come se nulla fosse successo.

SEI TORNATA A VIVERE CON LUI?

SI, un paio di mesi dopo tornammo a vivere insieme. Pensavo che non sarebbe più successo niente e credevo che lui fosse cambiato ma un giorno mentre stavamo in sala da pranzo mi ha colpita in faccia perforandomi un timpano, così ho deciso di andarmene definitivamente da casa per il mio bene e per quello di mio figlio.

COSA SUGGERRISCI ALLE DONNE CHE HANNO VISSUTO LA TUA STESSA ESPERIENZA MA CHE NON HANNO IL CORAGGIOI DI DENUNCIARE?

Il mio consiglio è quello di denunciare subito e di non avere paura di farlo e di affidarsi a persone esperte. Adesso c’è un numero verde per contattare in caso di emergenza in qualsiasi ora. Non abbiate paura.

 

Matilde Carbone