NOI CI FAREMO IN… QUATTRO!

Chi siamo?

Noi siamo la 1Q del liceo quadriennale con indirizzo classico Cambridge 2.0 Νεοελληνικά che in quest’anno 2018/19, inizia  il proprio innovativo percorso didattico al liceo Giambattista Vico di Napoli

E cos’è il liceo quadriennale?
Il liceo quadriennale è un’opportunità che noi studenti della 1Q abbiamo scelto di cogliere: svolgere in quattro anni un percorso liceale completo, cimentandoci  in una innovativa esperienza di studio che si  allinea  con il  percorso scolastico quadriennale che esiste in Europa.

Come lo faremo? Con l’utilizzo di  didattica e strumentazione digitale, di attività svolte su piattaforme didattiche, di metodo IGCSE Cambridge per lo studio delle materie scientifiche,  di un approccio “vivo” e coinvolgente alle lingue classiche realizzato per mezzo dello studio anche del  Greco Moderno.

Come ci siamo sentiti il primo giorno di scuola, all’inizio di questa “sfida” lo raccontano  tre nostri compagni:

Elisabetta e Raffaella: “La nostra avventura al liceo G.B. Vico è cominciata il 14 settembre tra speranze, paure e novità. La novità principale consiste nel percorso quadriennale che ha suscitato in noi molte emozioni contrastanti, ma  abbiamo molta voglia di impegnarci nonostante le paure che ci accomunano. Il timore più grande è di non riuscire a svolgere il percorso quinquennale in quattro anni, di non sopportare i ritmi di studio di molte materie con un anno in meno a disposizione, di non “comprendere”  le materie scientifiche che affronteremo in lingua inglese. Ma un valido aiuto nel superare le nostre paure lo abbiamo ricevuto dal saluto della compagna di 2°C Beatrice Lanzillo, dai gesti di benvenuto dei ragazzi tutti  della 2°A e della 2°C, , durante l’accoglienza che hanno organizzato per noi insieme ai professori, al dirigente scolastico, e soprattutto dalle parole  dell’assessore all’Istruzione, alle Politiche sociali e alle Politiche giovanili della Regione Campania, la dott.ssa  Lucia Fortini, che è stata quasi la nostra “madrina” e  ha tenuto per noi un bellissimo discorso  che  ci ha infuso tanta serenità. 

E così abbiamo cominciato  questo percorso spinti dalla voglia di imparare al meglio le materie classiche ma anche di provare l’uso dell’iPad nella didattica, di seguire un percorso internazionale in lingua inglese e di sperimentare il percorso scolastico in quattro anni per crescere, maturare e … adeguarci al resto d’Europa.

Alessio: Avevo un’po’ di paura, soprattutto di fare tardi perchè, abitando in provincia e temevo qualche imprevisto…invece è andato tutto liscio, sono arrivato a scuola in orario, ci hanno accolto con grande affetto all’interno dell’Aula Magna. Tanti saluti, bellissimi discorsi: una compagna di seconda ha letto un emozionante testo scritto da lei in cui si dice fiera e orgogliosa di essere in questa scuola. Hanno chiamato a raccolta la classe, hanno pronunciato il mio nome e cognome, dall’Aula Magna ci siamo trasferiti in classe: stava davvero iniziando. Alcuni professori si sono presentati, ho capito che ci sarebbero tante materie nuove, spero di farcela. Sarà dura ma è qui che si vedono i duri: nell’iscriversi a questo specifico indirizzo per avere l’opportunità di studiare alcune materie  anche in  inglese con un docente madrelingua e  in quattro anni! Le aspettative… cerco di non crearmele,  so però che mi dovrò impegnare. Non ho né paure, né ansie riguardo allo studio, mi deconcentrano e QUI ci vuole la massima concentrazione!

E infine cosa ne pensano la Dirigente e i professori ?

Abbiamo intervistato la nostra Dirigente, la prof.ssa Maria Clotilde Paisio,  la vice preside prof.ssa Sandra Santomauro e  i professori della 1 Q per chiedere  loro cosa ne pensassero di questa nuova sezione sperimentale, del percorso che faremo in questi quattro anni, delle innovazioni  didattiche e  digitali  attivate nello studio delle varie materie. Noi  studenti della 1Q ci siamo affacciati da poco a questo nuovo utilizzo del digitale, ma siamo  entusiasti di questa scelta perché troviamo pratico l’uso didattico di tecnologie  che  utilizziamo quotidianamente.

Queste  le risposte che ci hanno dato…

D. Come si sente a dirigere, supervisionare, insegnare in una classe sperimentale?

Dirigente prof.ssa Maria Clotilde Paisio: mi sento molto orgogliosa, in parte anche ansiosa perché so che è un compito difficile, una sfida…ardua. Però penso che avere delle sfide, avere dei sogni nella vita sia molto importante per tenersi giovani! Penso che è una grande iniezione di gioventù per me e anche per tutta la scuola

prof.ssa Sandra Santomauro (vicepreside): Sicuramente c’è il desiderio di innovazione, quindi credo che siamo antesignani rispetto a ciò che verrà dopo, e anche  pronti per  quello che verrà dopo.

prof. Felice Coppola (greco): Sicuramente, mi fa piacere perché mi mette in gioco, sono spronato a trovare nuove metodologie per “catturare” i ragazzi di oggi già abituati a gestire questi mezzi informatici.

prof.ssa Anna Cappello (latino): Mi sento emozionata, però allo stesso tempo metto il gioco, quindi la cosa mi interessa molto.

prof.ssa Bianca Iaccarino (italiano): Io mi sento come sempre,  mi sento bene, sto bene con i ragazzi, penso che questa sia una nuova sfida da vivere tutti insieme con la Preside, con la vicepreside, con i colleghi e con voi studenti.  Abbiamo messo in campo tutte le nostre forze, tutti insieme perché  vogliamo dimostrare  che insieme si può e che questo quadriennale  è una possibilità, non è l’unica strada, ma è una possibilità.

prof. Antonio Lalla ( scienze motorie): molto motivato

prof. Antonio Mascellaro (IRC): Bene…molto bene perchè ci stiamo preparando e aprendo al futuro

prof.ssa Fulvia Lopraiato ( scienze): È una sfida anche per me, però mi fa piacere mettermi in gioco

prof.ssa Chiara Nasti (inglese): Eh questa è veramente una bella domanda…come ci si sente?Sicuramente si ha tanta voglia di fare ed è un qualcosa che mi sfida…ecco, mi sento pronta ad affrontare questa sfida!Ed è la prima volta che insegno in una classe sperimentale

prof.ssa Matilde Cervo (matematica): É una bella sfida! Ovviamente c’è un grande impegno e una grande attenzione

D. Ritiene che questa nuova forma di liceo potrà dare i suoi frutti?

Dirigente prof.ssa Maria Clotilde Paisio: Io sono sicura di questo, altrimenti  non avremmo intrapreso il percorso per giungere a questo quadriennale di cui è stato anche difficile ottenere l’autorizzazione, riuscire a dialogare con il ministero.

prof.ssa Sandra Santomauro (vicepreside): Sicuramente si, perché è un’apertura, uno sguardo verso l’Europa a ciò che c’è fuori dai nostri confini territoriali e culturali,  è un aprirsi al mondo,non solo all’Europa e guardare con gli occhi di chi ci crede, si mette in gioco e sfida.

prof. Felice Coppola (greco): Sicuramente si, perché le nuove generazioni, in qualche modo figli di Internet, già l’utilizzano, e quindi  possono spaziare facilmente, snellendo le procedure anche tra ambiti diversi

prof.ssa Anna Cappello (latino):Si sono sicura che potrà dare i suoi frutti perché è una scuola del futuro

prof.ssa Bianca Iaccarino (italiano): Io credo di sì, perché è importante avere la possibilità del quadriennale che  vi allinea  ai vostri compagni degli altri paesi europei  quando tra quattro anni uscirete di qui e potrete  scegliere di seguire un’università  all’estero, in Europa. Soprattutto voi sarete sempre quelli che sapranno aprirsi alle novità perché lo avete saputo fare già adesso, voi siete già “oltre”, quindi saprete sempre osare quello che gli altri hanno timore a fare, voi sarete disposti a mettervi alla prova.

prof. Antonio Lalla ( scienze motorie):credo di sì, ma è tutto da verificare

prof. Antonio Mascellaro (IRC): decisamente sì.

prof.ssa Fulvia Lopraiato ( scienze): Sì, se c’è la collaborazione da parte dei ragazzi e delle famiglie penso di sì. Noi credo che siamo abbastanza motivati

prof.ssa Chiara Nasti (inglese): Sì, penso di sì, anche perché credo che i ragazzi che si iscrivono a questa nuova tipologia di liceo vogliano dare il loro contributo affinché questa scelta possa essere un successo.  E ritengo che  con una rivoluzione dei programmi e con l’uso delle  piattaforme  una  didattica innovativa possa dare sicuramente i suoi frutti

prof.ssa Matilde Cervo (matematica): Sicuramente darà i suoi frutti, i ragazzi di oggi sono molto più veloci

D. Lei sarebbe propenso ad inserire in tutte le classi del G.B vico l’uso didattico dei tablet?

Dirigente prof.ssa  Maria Clotilde Paisio: Io sarei propensa nel senso che ritengo che sia un grosso strumento d’aiuto e che sia importante educare le nuove generazioni alle competenze digitali

prof.ssa Sandra Santomauro (vicepreside):  sicuramente si, perché noi crediamo che sia lo strumento “in più”, lo strumento che ti consenta realmente di lavorare. La revisione epistemologica dei contenuti è più che mai necessaria   perché le menti dei ragazzi cambiano, le intelligenze cambiano e si evolvono. L’intelligenza  dei ragazzi che iniziano un percorso liceale nel 2018 è diversa dall’intelligenza dei ragazzi che hanno iniziato questo percorso anche cinque anni fa e quindi devono essere diversi anche gli strumenti con cui si lavora, con cui si crea e si lavora a questa formazione.

prof. Felice Coppola (greco): Sicuramente sì,  vi ripeto che le nuove generazioni già conoscono le nuove tecnologie, quindi in effetti viviamo nell’era dell’informatica ed è giusto che studino in questo modo.

prof.ssa Anna Cappello (latino): Si,sarei disponibile

prof.ssa Bianca Iaccarino (italiano): Si, sono favorevole per una mia curiosità e predisposizione a tutte le cose che possono essere  innovative. E poi, poichè la prima regola del digitale è condividere, io credo che se non condividiamo nelle classi, nella scuola saremo perdenti.  Condividere, saper lavorare in team, saper lavorare insieme, saper progettare, risolvere problemi sono proprio le competenze che, attraverso anche l’alternanza, attraverso i percorsi di studio,  vengono chieste ai giovani laureati.

prof. Antonio Lalla ( scienze motorie): Assolutamente sí.

prof. Antonio Mascellaro (IRC):  Sí…sí!

prof.ssa Fulvia Lopraiato ( scienze): E’ una domanda difficile perché per me è una novità…quindi forse alla fine di questo anno saprò rispondere a questa domanda

prof.ssa Chiara Nasti (inglese):Si sono propensa ad inserire la didattica digitale nelle classi del liceo perché penso che il digitale oggi sia il mondo dei giovani, e loro possano trovarsi sicuramente piú a loro agio

prof.ssa Matilde Cervo (matematica): Sicuramente, e anche l’indirizzo scientifico vivrebbe una svolta se potessimo applicare la stessa metologia

 

D. Lei crede sia possibile completare tutti programmi in quattro anni invece di cinque?

Dirigente prof.ssa Maria Clotilde Paisio: sì, perché abbiamo un team di docenti molto competente e con la collaborazione dei ragazzi sicuramente sarà un successo!

prof.ssa Sandra Santomauro (vicepreside): sicuramente si, credo fermamente che sia possibile attraverso un attento lavoro anche dello strumento da utilizzare; per questo ritengo che il quadriennale sia vincente anche con l’utilizzo del digitale, innanzitutto perché ci alleniamo a quella che è la realtà europea, mondiale. Già questa dilatazione suoi cinque anni vi colloca in ritardo rispetto ai coetanei delle altre parti del mondo.

prof. Felice Coppola (greco):  Con una buona volontà si può fare, bisogna snellire tutti programmi, evitando quel surplus di regole che in qualche modo impantanano il programma stesso

prof.ssa Anna Cappello (latino): Si ne sono sicura

prof.ssa Bianca Iaccarino (italiano):  Già da studentessa pensavo che  il quarto anno del liceo fosse l’anno più lungo e straziante dei cinque: mi sembrava che fosse un anno in cui noi tirassimo per forza le nozioni e i programmi. Perciò io ritengo che si possono completare  i programmi  con una scelta accurata dei percorsi modulari sugli autori e  con una didattica adeguata cosa in cui il digitale ci aiuta moltissimo perché è molto smart. Non possiamo pensare che si studi per accumulo: vorrebbe dire che  gli allievi del 2050  faranno un liceo in Otto-nove anni, se devono imparare per accumulo quanto la letteratura, la storia, la filosofia produrranno fino ad allora. Perciò  bisogna  rivedere, riguardare e trovare il modo, il mezzo la giusta  didattica per riuscire a trasmettere la nostra storia culturale e  letteraria.

prof. Antonio Mascellaro (IRC): sì, con un’intelligente programmazione

prof.ssa Fulvia Lopraiato ( scienze): ripeto, se c’è la collaborazione soprattutto degli alunni sicuramente…

prof.ssa Chiara Nasti (inglese): certo, come ho detto precedentemente, grazie anche alle nuove piattaforme che abbiamo disposizione, i ragazzi impegnandosi ce la faranno sicuramente…

prof.ssa Matilde Cervo (matematica): Sicuramente si, non è importante quanto si sa ma come saper fare le cose

 

Lei crede che i ragazzi possono uscire “completi” da questa nuova sezione sperimentale?

Dirigente prof.ssa Maria Clotilde Paisio: certamente perché  la cosa importante è il concetto guida, cioè quello dell’ humanitas litterarum. Chi conosce il mondo classico e lo ha studiato sa bene che l’atteggiamento di chi veramente ama le humanæ litteræ è non chiudersi nella erudizione, nella stanca ripetizione di modelli ma cercare sempre di emulare e soprattutto di superare un limite, In questo senso le nuove sfide sono quanto di più classico ci possa essere ai miei occhi.

prof.ssa Sandra Santomauro (vicepreside): sicuramente, certo  la completezza è data proprio dalla ricerca, giorno dopo giorn,o di nuovi modi per imparare; si impara diversamente non per accumulo ma per selezione, cioè non è importante quanto io sappia ma cosa io sappia fare o come sappia io analizzare ad esempio un testo. Io devo essere in grado di saper analizzare un testo di letteratura anche se io quel testo non l’ho studiato in classee, perché il docente mi ha messo in grado di utilizzare quegli strumenti. Ecco perché credo fermamente che il quadriennale possa essere un successo,anzi sarà un successo.

prof. Felice Coppola (greco): Se si impegnano si!

prof.ssa Anna Cappello (latino): Si sono sicura che usciranno completi da questa nuova scuola sperimentale

prof.ssa Bianca Iaccarino (italiano): I ragazzi usciranno completi, voi uscirete completi,  voi sarete capaci sarete competenti,  voi avrete capito come si studia.

prof. Antonio Mascellaro (IRC): sicuramente si, non è un problema di quantità ma di qualità di ciò che si fa

prof.ssa Fulvia Lopraiato ( scienze): penso di sì

prof.ssa Chiara Nasti (inglese): credo di sì,  perché non si tratta solo di approfondire contenuti disciplinari ma anche mediare tra contenuti disciplinari e tecnologici

prof.ssa Matilde Cervo (matematica): sicuramente ricchi di tante informazio

 

E noi studenti, da parte nostra ci impegneremo a farci …in quattro!

a cura di  Alessio di Maio, Chiara Rizzo, Elisabetta Rossi, Giorgia Scotto Pagliara,  Cristina Ubaldo, Raffaella Vela

1Q(uadriennale) Classico Cambridge 2.0  Νεοελληνικά- Liceo G. B. Vico – Napoli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

V