Un aereo della compagnia indonesiana Lion Air si è schiantato in mare, causando la morte di 189 persone.
Il 29 ottobre, alle 6:20 (00.30, ora italiana), il Boeing 737 MAX-8 era decollato dall’aeroporto di Giacarta, in Indonesia, diretto all’aeroporto di Pangkal, per un volo nazionale. Ma pochi minuti dopo il suo decollo, l’aereo è precipitato al largo della capitale indonesiana, nel Mar di Giava. A perdere la vita, 181 passeggeri ed 8 membri dell’equipaggio. Le operazioni di recupero dei resti della fusoliera sono già state avviate. Si stima che l’aeromobile si trovi a 30 metri di profondità, sotto la superficie marina.
Il velivolo, appartenente all’ultima generazione di aeromobili da corto-medio raggio prodotti dalla “The Boeing Company” negli Stati Uniti, era in servizio da soli 3 mesi ed aveva volato per sole 800 ore. Decollato dall’aeroporto di Giacarta, l’aereo ha effettuato una virata verso sinistra per continuare la sua rotta verso Nord. La compagnia aerea riferisce che il velivolo, qualche minuto dopo il decollo, ha riportato al controllo del traffico aereo la sua intenzione di effettuare un ritorno all’aeroporto, a causa di un problema tecnico. La compagnia aerea ha, inoltre, riferito che l’aereo aveva avuto un problema tecnico nel precedente volo, legato alle “prese di Pitot”, strumenti che permettono al velivolo di leggere la velocità indicata. Ai piloti, in quella circostanza, veniva mostrata dagli strumenti una velocità errata.
Secondo molti questa potrebbe essere una delle ipotesi per la causa dell’incidente, ma per permettere agli investigatori di capire meglio le cause del volo, è necessario aspettare il recupero delle scatole nere che contengono la registrazione di quello che il capitano e il primo ufficiale si sono detti nei durante i pochi minuti di volo.
Matteo Lo Sardo 3^G
