Ponte Morandi. Il crollo a Genova

Il giorno martedì 14 agosto 2018, durante un intenso nubifragio, una porzione di circa 200 m di un’importante arteria del traffico cittadino genovese (meglio conosciuto con il nome di Ponte Morandi) è crollato alle 11:36, portando con sé 35 automobili e 3 camion. Con immenso dolore e commozione dobbiamo annunciare un triste bilancio di 43 vittime accertate e 14 feriti ricoverati presso il più importante ospedale della città: il Policlinico San Martino. Non è ancora ben chiaro cosa abbia effettivamente provocato il crollo; alcune testimonianze raccontano di aver visto il ponte venire colpito da un fulmine, il quale potrebbe aver causato il cedimento. Quello che invece si è mostrato ben chiaro fin da subito agli esperti è che la sezione di ponte è crollata per il cedimento dei tiranti di sostegno detti stralli. È necessario purtroppo specificare che i danni vanno ben oltre quelli descritti in precedenza; il crollo infatti ha colpito e danneggiato un edificio dell’Amiu e la ferrovia sottostante, assieme ad alcune fabbriche. Come se non bastasse, la zona limitrofa ai piloni rimasti in piedi è stata dichiarata zona rossa e quindi evacuata provocando così più di 600 sfollati. Starà alla magistratura stabilire responsabilità e individuare responsabili. La cosa certa è che il crollo del Morandi ha creato e creerà forti disagi alla viabilità. Oltre tutto le macerie precipitate sulla porzione sottostante del Polcevera potrebbero creare una diga artificiale che, in caso di alluvione, causerebbe con ogni probabilità l’esondazione del torrente.

Fonte: Il Secolo XIX

Natividad Giampier
cl. 2A, Scuola media Serra