Le fate in 4K. Incontro-scontro tra pellicola e digitale

di Ludovico Di Lallo 4LB


Le “fate ignoranti”, opera dell’acclamato regista Ferzan Özpetek, approda il 23 ottobre a Videocittà. Il film del 2001 rispecchia appieno il pensiero ma soprattutto le tecnologie di quegli anni. Il prodotto, originariamente girato in pellicola, arriva all’ Ex Dogana di Roma a seguito del restauro e della digitalizzazione in 4k. Özpetek e la sua ciurma (Pasquale Mari, Margherita Buy e Ranieri De Cinque) presentano il film dopo un lungo processo di lavorazione che garantisce alle immagini proiettate nuova lucentezza e cromatismo.
Cuore pulsante dell’incontro è però il dibattito tra vecchio e nuovo, soprattutto tra pellicola e digitale. I quattro importanti nomi del cinema italiano iniziano un viaggio alla ricerca dei pro e dei contro del mezzo cinematografico a pellicola, oramai sostituito dal più moderno e criticato digitale. Si parla così della spontaneità del supporto analogico, della praticità e velocità del mezzo digitale e dell’evoluzione che ha subito il cinema mondiale con il sorgere di nuovi supporti per la riproduzione dell’immagine in movimento.
Questa evoluzione non solo cambia il modo di vedere il cinema, ma cambia anche il modo di farlo. Le nuove tecnologie hanno effettivamente influenzato il lavoro sul set, eppure l’obiettivo resta intatto: realizzare un prodotto di qualità in grado di penetrare cuori e menti del grande pubblico. E non manca mai la passione nel farlo, perché, come Özpetek ci ricorda, ogni film è una storia d’amore e il restauro in 4k è il suo lieto fine.