Maccio Capatonda a Videocittà

di Riccardo Mariani, 3D

Una notte di risate e vecchi ricordi qui all’ Ex caserma Guido Reni.
L’ospite dell’evento è Maccio Capatonda (pseudonimo di Marcello Macchia), famoso comico italiano, che ha cominciato parlando dei suoi inizi su YouTube, periodo nel quale anche la grande piattaforma online era alle sue origini.
Capatonda ha portato diversi video inediti e non, dicendo che è grazie a questi filmati demenziali che è riuscito a farsi assumere a “Mai dire”. Maccio Capatonda ha confessato che dopo la chiamata della Gialappa’s band si è sentito molto insicuro, ma è riuscito a trovare il coraggio quando ha iniziato a considerarla come una vera e propria chiamata alle armi.
Ha poi parlato del suo soprannome, che ormai usa da sempre, nato grazie a “La febbra”, uno dei suoi numerosi video su YouTube .
Successivamente si è definito come una ‘calamita per i freak’, ovvero i cosiddetti ‘casi umani’, affermando che ha finito col diventare uno di loro, e ha parlato del suo amore per il lato brutto che ogni persona possiede.
Nell’intervista c’è stato spazio per parlare anche di passione, una cosa che, per chi vuole intraprendere questa strada, è più che fondamentale.
Tim Burton, altro regista amante del freak, diceva: “La follia di un uomo può essere la genialità di un altro”