Marco Spoletini: passione e tecnica

di Patrizia Cocozza 5D e Serena Valente 5B


Classe ’64 ed ex alunno del CineTv: arriva a Videocittà Marco Spoletini. Montatore di fiducia di Matteo Garrone, è stato ospite a Guido Reni il giorno 23 ottobre. Uomo dall’aspetto severo e chiuso, si è invece dimostrato flessibile e aperto a ogni domanda, raccontando la vita di un montatore dal suo punto di vista.
Spoletini, formatosi nel mondo della pellicola, si è trovato a 29 anni nel mondo del digitale senza conoscenze, ma scoperto Avid è rimasto fedele al programma di montaggio per tutta la sua carriera. Il digitale per lui però ha comportato anche un lato negativo: come ha affermato nell’incontro, “tutti adesso montano, ma pochi lo sanno fare”, perché il montaggio per lui non è solo un lavoro, ma un’emozione che va scissa dal razionale. Nei suoi lavori descrive emozioni di vita quotidiana e valorizza comportamenti umani, inserendo le giuste pause e le reazioni dei personaggi.

Oggi candidato all’Oscar con Matteo Garrone, Spoletini ha raccontato delle numerose esperienze di lavoro con lui. Garrone sprona i ragazzi della sua troupe a essere determinati nelle scelte, e risulta essere una persona umile e con i piedi per terra. Spoletini afferma di avere conquistato la libertà grazie a lui: “Con lui la libertà me la sono guadagnata, con gli altri invece cerchi di guadagnarti il tuo spazio”.
È sempre con Garrone che ha realizzato il film al quale è più legato, “Gomorra”, che ha descritto come “la ciambella che ti riesce con il buco”.
Spoletini si è dimostrato essere un uomo sicuro di sé e senza timori, e ci ha svelato che l’unico film al quale avrebbe voluto partecipare è “Diaz”. L’incontro è stato anche denso di consigli verso gli studenti presenti: la passione è la chiave del successo; bisogna cercarla, questa passione, dentro di noi, cacciarla fuori e tenerla al nostro fianco, non dimenticando che il nostro è un lavoro artistico, prima di essere tecnico. Il suo assistente ideale deve infatti piacergli in primis dal punto di vista umano, che è fondamentale, perché per imparare il lavoro c’è sempre tempo. L’entusiasmo di Spoletini si è frenato però alla domanda sugli Oscar: disilluso verso l’America, non ama il modo di lavorare degli americani, né tanto meno il famigerato premio al quale è candidato: “È svanito il sogno americano- afferma convinto -Sogno che, per colpa delle notizie che ci arrivano sempre da oltreoceano, sentiamo sbiadire anche sulla nostra pelle”.