DOTT. GIOVANNI FIORDALISO: UN GEOLOGO AL LICEO VOLTA

In occasione della giornata nazionale sul rischio geologico gli studenti del liceo Volta di Reggio Calabria partecipano al seminario su rischi ambientali e prevenzione. Questa la nostra intervista.

  • Cosa lo ha attratto nel mondo della geologia?

Già dalle scuole superiori ero molto interessato alla geografia, al mondo dei fossili e anche alle cause della formazione dei continenti ma soprattutto sapevo che la geologia era un campo che si stava sviluppando velocemente. Inoltre è un percorso attinente alla scuola superiore da me intrapresa, il geometra.

 

  • Qual è l’argomento che le sta più a cuore?

L’argomento che mi sta più a cuore è la difesa dai rischi naturali e quindi la prevenzione. Noi geologi lottiamo tutti i giorni anche con le altre categorie tecniche e spesso con le amministrazioni. Quest’ultime adesso stanno acquisendo consapevolezza dell’importanza della prevenzione ma molte fino a qualche tempo fa erano “sorde” a questo concetto.

 

  • Nel territorio reggino è carente la figura del geologo?

Purtroppo non siamo moltissimi nel territorio, però siamo abbastanza attivi nel lavoro sinergico tra di noi per sensibilizzare l’opinione pubblica e le altre comunità tecnico/scientifiche sorde alle problematiche di dissesto geologico. Infatti, queste manifestazioni servono a formare il cittadino del domani sulla conoscenza del proprio territorio, sui rischi che può correre e che comportamenti

tenere durante questi casi drammatici che purtroppo si possono verificare.

 

  • Parlando di rischi, quali sono i maggiori pericoli ai quali è soggetta Reggio Calabria?

Il rischio principale è quello sismico che copre l’intero territorio comunale, ma anche il rischio idrogeologico è presente qui a Reggio in quanto ci sono aree critiche vicino a fiumare o in versanti non protetti dove si potrebbero verificare frane. Il primo ha una frequenza d’accadimento minore ma è di maggiore impatto, il secondo è più frequente ma è localizzato in poche aree.

 

  • Qual è il grado di pericolosità, vulnerabilità e esposizione?

Per quanto riguarda il rischio sismico abbiamo una forte esposizione in quanto in città vivono più di 180 mila abitanti e qualora si verificasse un terremoto sarebbero coinvolte tantissime persone e strutture. La vulnerabilità è definita dalla costruzione di Reggio avvenuta dopo il 1908. La città è quasi tutta costruita in cemento armato, quindi anche se questo è vecchio o usufruisce delle vecchie norme sismiche offre una maggiore resistenza a una costruzione in mattoni o in pietra come nel centro Italia.

 

  • Spesso oggi si usa dire che la natura si sta ribellando all’uomo, cosa pensa a riguardo?

La natura fa il suo corso, molte volte le azioni dell’uomo cambiano essa da “madre” a “matrigna” perché se noi costruiamo nei posti sbagliati o se noi sconvolgiamo il territorio restringendo gli alvei fluviali o cementificando le aree in maniera dissennata è normale che la natura si ribelli e riprenda il suo corso. Come per esempio via Cardinale Portanova era un corso d’acqua chiamato vallone Petrara ed è chiaro che nel periodo di piena riprende il suo alveo facendo i danni che noi vediamo.

 

  • Quali consigli vuole dare a chi l’ascolta?

Il consiglio è di essere consapevoli di dove viviamo, di avere rispetto del territorio, di conoscere i rischi a cui si sottopone questo e attenersi sempre alle normative e conoscenze tecniche per la realizzazione di costruzioni e edifici.

Samuel Marino e Sara Tarantino