Quando fare l’attore è una missione

Giovedì 29 novembre nell’Aula Magna dell’Istituto Arangio Ruiz di Augusta è andato in scena Il mio nome è Franca, uno spettacolo teatrale dedicato alla riflessione su una tematica sociale di forte attualità, la violenza sulle donne, nato dalla collaborazione tra una giovane attrice ventinovenne, Aurora Miriam Scala, diplomata presso l’accademia INDA di Siracusa e Carmela Buffa Calleo, del Teatro Stabile di Catania, che Miriam considera sua maestra.
L’evento, organizzato dalla prof.ssa Giusi Lisi e dal Dipartimento di Diritto, ha coinvolto emotivamente gli studenti del Ruiz, che hanno assistito con concentrazione ed assoluto silenzio alla performance delle due bravissime attrici. Lo spettacolo, prende spunto dalla storia di Franca Viola, la prima donna siciliana a ribellarsi nel 1965 al matrimonio riparatore con il suo stupratore Filippo Melodia, un mafioso di Alcamo, e dal celebre monologo “Lo stupro” dell’attrice Franca Rame, vittima di violenza sessuale nel 1973. Esso crea un percorso tra sei diverse e reali figure femminili in cui le due attrici cambiano personaggio grazie a una scarpa, una camicia, un foulard, una vestaglia, simboli che evocano l’arrivo delle diverse “Franca” della storia.
“Il teatro rimane ancora, e per sempre, uno dei pochi luoghi rimasti dove ci si incontra, il teatro è comunicazione e noi abbiamo il dovere di occuparci del sociale”.
“Voi giovani non scoraggiatevi, non arrendetevi mai e siate onesti, perchè siete il mondo del futuro”. Queste le parole delle due attrici, che hanno lasciato dei messaggi importanti e attuali agli studenti, desiderosi alla fine dello spettacolo di approfondire il tema trattato.
Alla domanda “Cosa si prova prima di entrare in scena?”, Miriam risponde che prima le fischia l’orecchio sinistro, poi quello destro e che, dovesse dire una frase o tre monologhi, ha sempre le palpitazioni. Ancora, la stessa Scala, dichiara che l’attore che dice di non essere agitato prima di salire sul palco dovrebbe cambiare lavoro e aggiunge “Credo che sia un mestiere che necessiti di sangue nelle vene”.
Grazie ancora Miriam e Carmela perché è da questa esperienza teatrale che noi giovani potremmo iniziare ad essere appassionati e non appassiti.
Sebastiano Spinali 3 A TURISMO