“La scuola è aperta a tutti” così recita l’articolo 34 della nostra costituzione considerata da molte persone,comprese quelle d’Oltreoceano, una delle migliori del mondo per i suoi lemmi che rispecchiano pienamente i principali diritti dell’uomo, ma l’articolo prima citato è applicato in maniera effettiva? O, meglio, l’istruzione Italiana è veramente come descritta dall’articolo 34?
Forse potremmo dire in parte perché, effettivamente, la scuola è aperta a tutti e permette a tutti di raggiungere il più alto livello di istruzione possibile, ma il problema è che mancano i mezzi per far raggiungere gli obiettivi a persone con disabilità, oppure a quelle con dinamiche d’apprendimento particolari come DSA e BSA, oppure a persone straniere che arrivano in Italia senza conoscere la lingua e quindi con evidenti ostacoli nel capire le lezioni e gli argomenti spiegati.
Qui sorge un problema evidente: come facciamo per evitare questi “disagi”? Beh, la risposta non è facile né da pensare né da applicare. Sicuramente bisognerebbe creare dei corsi di lingua nella scuola per insegnare e far migliorare la conoscenza della lingua del nostro paese, creare dei corsi di avviamento alla matematica, magari provando un metodo di insegnamento diverso per mettere a proprio agio gli alunni con difficoltà.
Insomma le idee ci sono, forse la buona volontà solo in parte. Ecco da cosa potremmo partire dovendo decidere di fare dei sacrifici: sacrificare qualche ora di lezione per aiutare queste persone, magari con il supporto dei compagni di classe. Magari potrebbe funzionare ma, se non ci proviamo, come potremmo mai saperlo?
Leonardo Fattori
Liceo Classico “Galileo” di Firenze – Classe 1E