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Si ferma la striscia positiva della Juventus: pari col Genoa

Dopo otto vittorie di fila i bianconeri si fermano contro la formazione di Juric. Nella ripresa Allegri mette Dybala e Bernardeschi, ma la vittoria non arriva.

I bimbi possono portare a casa un insegnamento prezioso. I piccoli delle scuole calcio che hanno colorato l’Allianz nella curva che l’ultima volta vomitava insulti adesso lo sanno: in questo gioco (e nella vita) niente è mai scontato, neppure se c’è un alieno nella tua squadra. Hanno visto da vicino Cristiano Ronaldo accendere la magia come nelle favole, ma hanno visto pure la Juve buttarsi via perché convinta di averla vinta già all’intervallo. Allegri sceglie Cuadrado in attacco al posto di Bernardeschi: gli altri due posti sono blindati, Ronaldo e Mandzukic. Juric punta sulla vena realizzativa di Piatek. La partenza è tutta marchiata Juve. Al 14′ Ronaldo colpisce il palo con un
colpo di testa potente. Cinque minuti dopo il portoghese porta in vantaggio i suoi con un gol semplice semplice: cross di Cancelo, Radu e Piatek, non si capiscono, la palla finisce sui piedi di CR7 che da pochi passi dalla porta non può proprio sbagliare. Ad inizio ripresa il Genoa con orgoglio prova ad alzare il baricentro. Arriva il primo tiro nello specchio della porta, è di Piatek, ma Szczesny è attento. È un campanello d’allarme però. E infatti al 68′ ecco il pari. Kouame approfitta di un rimbalzo strano che permette al pallone di non uscire, la retroguardia della Juve è disattenta (in particolare Bonucci), arriva il cross perfetto per Bessa che di testa non sbaglia. Allegri, dopo aver fatto entrare Douglas Costa per Cuadrado, mette dentro anche Dybala per Matuidi per una Juve super offensiva. Cambia poco e allora entra anche Bernardeschi per Mandzukic.
Il Genoa però stringe i denti, tiene bene dietro e strappa un punto all’Allianz Stadium.
Contro il Genoa non è arrivata la nona vittoria consecutiva di Allegri, un delitto in una partita dominata e con un Cristiano ispirato. Il pareggio ha preso alla sprovvista la Juve, che ha reagito con veemenza ma scarsa lucidità, ammucchiandosi in un’area che non ha saputo violare.L’1-1 è stato tutto un programma: Bonucci ha anticipato Piatek mandando la palla verso il calcio d’angolo, ma mentre tutti i bianconeri (e in particolare Benatia, il più vicino all’azione) si sono fermati a guardarla rotolare in direzione della linea di fondo, Kouamé è andato a prendersela prima che uscisse, l’ha crossata alla svelta e gli imbambolati Bonucci e Cancelo, presi semmai a tenere d’occhio Piatek, si sono fatti infinocchiare dall’inserimento di Bessa, che ha colpito di testa a botta sicura. Cristiano è sparito, mentre gli innesti di Dybala e soprattutto di Douglas Costa sono stati persino dannosi. Radu non ha dovuto fare miracoli e l’ultimo attacco della gara l’ha addirittura condotto il Genoa, che ha regalato a Juric un esordio esaltante e un risultato in qualche modo storico. All’inizio, s’è detto, sembrava una passeggiata. Ronaldo ha cominciato a martellare il Genoa da ogni parte, ha colpito un palo di testa al 14′ e nel solo primo tempo ha concluso a rete ben
sette volte (ma nella ripresa, quando si eclisserà, una soltanto), però il Genoa ha saputo in qualche modo resistergli, benché perso in una partita puramente difensiva, quasi innocua. La rete è stata provocata da un tiro sbagliato di Cancelo che dopo un paio di rimpalli è arrivato nella zona di CR7, appostato nell’area piccola e curiosamente tenuto un gioco da Piatek, che nella circostanza ha dimostrato che il difensore proprio non sa farlo. Anche Radu, comunque, ci ha messo del suo con
un’uscita sfarfallante. Per Ronaldo è stato il 400 gol in campionato tra Premier, Liga e serie A: è il primo giocatore ad aver tagliato questo traguardo, considerando le cinque leghe principali (quindi anche Germania e Francia).

Graziano Catania, III G