CROLLO PONTE MORANDI: UNA TRAGEDIA PER TUTTI.

INTERVISTA  AL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO LEVANTE FRANCESCANTONIO CARLEO

di Alice Vassallo

 

Francescantonio Carleo, 64 anni, viene dalla gavetta: ha fatto il maresciallo dei carabinieri, l’allievo carabiniere, il carabiniere, l’allievo sottufficiale e il sottufficiale, fino al congedo, quando ha istituito la stazione dei carabinieri di Nervi, terminando la sua carriera, nel dicembre del 2006. Nel 2007 ha cercato di mettere a frutto l’esperienza maturata al servizio dei cittadini.

Candidatosi in Municipio come Presidente, è stato eletto ed afferma: “Sono un uomo di destra, facevo parte di Alleanza Nazionale all’epoca della mia candidatura e ho retto il mio mandato per cinque anni. Nel 2012 ho provato a ricandidarmi, ma eravamo divisi e quindi sono stato per cinque anni anche all’opposizione. Poi mi sono candidato un ultima volta, svolgendo l’ultimo ciclo amministrativo con candidato il sindaco Bucci e sono qui adesso ad amministrare il municipio del Levante”.

 

Cosa pensa della tragedia del “Ponte Morandi”?

La caduta del ponte Morandi è dovuta ad una sottovalutazione da parte dell’uomo e in particolare di chi era preposto alla vigilanza e alla manutenzione della struttura; è dovuta a  un’assenza totale da parte dei governanti che non hanno vigilato su chi doveva tutelare un bene di tutti, perché il ponte Morandi è dello stato, ma anche nostro, andava comunque controllato e le persone a cui era stato affidato dovevano compiere il proprio dovere come evidentemente non è avvenuto.

 

Quando pensa che realisticamente la ricostruzione del ponte possa avvenire?

Sono molto fiducioso per diverse ragioni: innanzitutto perché c’è un commissario straordinario per l’emergenza, il governatore Toti. A lui credo molto ed ho molta fiducia in lui per la sua serietà e la professionalità. Inoltre è stato incaricato come commissario anche il sindaco Bucci, persona non facile, ma molto seria  e testarda e penso che farà rispettare i tempi, le regole e controllerà in modo  puntuale  chi è preposto alla realizzazione del ponte. E’ una persona pragmatica e anche molto realista, dato che guarda l’aspetto, la sostanza e il risultato e sono convinto che il ponte si farà a breve, i tempi saranno di circa 15/16 mesi non di più, a partire dal momento in cui la magistratura libererà i due tronconi che devono essere abbattuti.

 

Passava spesso sul ponte Morandi? Quella mattina al momento del crollo era presente?

Al momento del crollo, mi trovavo presso il Matitone ed ero  ad una riunione con l’assessore Arturini. Di lì a poco ci è arrivato un messaggio che ci avvisava che il ponte era crollato. Facevamo fatica a  crederci, perché non avevamo sentito né il frastuono del crollo né le sirene delle ambulanze.  Allora abbiamo chiamato la protezione civile e non sapevano ancora nulla.

Dopo pochi secondi ho ricevuto una telefonata dall’assessore Arrighetti che mi ha comunicato che era bloccata sull’autostrada a causa della caduta del ponte Morandi. Ci siamo resi conto di ciò che era successo. Purtroppo non ho partecipato personalmente ai soccorsi, anche perché non era mia competenza. Successivamente, però, ci sono andato e mi sono reso conto di quante volte io e i miei familiari passavamo su quel ponte ogni giorno.

Non dimentichiamoci che, oltre al fatto che veniva attraversato da tutti, era diciamo, il nostro “fiore all’occhiello” per quanto riguarda  la sua struttura:  veniva anche preso d’esempio, da molti era considerato come il ponte di Brooklin. Possiamo dire che per i cittadini era un orgoglio e una grande opera dal punto di vista ingegneristico e architettonico.

 

Sono venuta a conoscenza, del fatto che il New York Times ha ricevuto il video integrale sul crollo del ponte registrato con un altra telecamera al di là di esso, che al momento del cedimento era ancora funzionante. Sia i giornalisti italiani che il Ministero dei trasporti non hanno potuto accedervi. Ne era al corrente? Cosa ne pensa ?

Ne ero al corrente, però sono intervenute le forze di Polizia e il Procuratore della Repubblica : si tratta della una telecamera di un privato, che ha fatto la ripresa del ponte ma  ora il video è secrecato, è in mano alla magistratura e perciò, dato che nessuno può vederlo, sono presenti sui fatti molte versioni sui fatti. Non credo a nessuna di esse, non dimentichiamoci che il ponte aveva anche dei cavi molto spessi che nello strappo hanno potuto provocare delle scintille.

Ovviamente questa è una mia supposizione, ma non una certezza.

 

Ha avuto modo di conoscere o conosceva già alcuni degli sfollati?

Sfollati ne abbiamo tredici qui nel nostro territorio, i quali sono stati ospitati all’interno dell’ospedale psichiatrico di Quarto  nelle cosiddette “case degli infermieri”. Rimarranno per 18 mesi a spese del Comune. Noi naturalmente, essendo un punto di riferimento nel quartiere, cerchiamo di essere al loro servizio per qualsiasi necessità.

 

Pensa che Genova si rialzerà?

Ovviamente sì. L’abbiamo dimostrato più volte, la gente si è sempre rimboccata le maniche, ci sono persone di un’umanità che molti non conoscono e anche molto solidali e disponibili nel momento del bisogno; i genovesi sono anche molto pazienti, nonostante i disagi causati dalla disgrazia.

 

Vuole aggiungere qualcos’altro?

Potrei aggiungere molto, ma mi limito a ringraziare tutte le forze dell’ordine che in una situazione di grande emergenza hanno lavorato duramente  non solo  nell’immediato,  intervenendo il più velocemente possibile per favorire il decongestionamento del traffico e il ritorno alla normalità,  in particolare sono stati eccezionali i vigili del fuoco che hanno provveduto a prestare soccorso ai superstiti nonché purtroppo al recupero delle 43 vittime del crollo.