Il nostro piccolo grande “ponte di Brooklyn”

Intervista a Federico Bianchi, agente immobiliare

di Angela Bianchi

 

Pallido era, la mattina del 14 agosto 2018,il viso di Federico Bianchi, un agente immobiliare arenzanese che dopo aver appreso la notizia del crollo del ponte Morandi non distingueva più il possibile dall’impossibile. A causa del suo lavoro percorreva quel tratto di autostrada circa ogni giorno per recarsi all’Ufficio delle entrate. C’era stato solo il giorno prima e non aveva idea che sarebbe stata l’ultima volta.

Il ponte Morandi è stato costruito dall’omonimo ingegnere fra il 1963 e il 1967, le cause della rottura sono diverse e non del tutto certe, ma possiamo confermare che il ponte è stato costruito quando il traffico era limitato e che era stato progettato per durare sessanta anni. Il materiale che è stato usato per la costruzione, il calcestruzzo, si è poi dimostrato non adatto, soprattutto alle condizioni climatiche presenti in Liguria.

 

Quando è venuto conoscenza della caduta del ponte come ha reagito?

All’inizio ero incredulo , il ponte su cui passavo ogni giorno non poteva essere crollato, purtroppo ,dopo aver acceso il computer, ho avuto la conferma dell’accaduto e il mio cuore si è riempito di paura.

 

Qual è stato il primo pensiero che le è passato nella mente?

Ho pensato che sarebbe potuto succedere anche a me , alla mia famiglia o ai miei amici. Troppe volte avevo attraversato quel tratto di strada.

 

Qual è la notizia che l’ha turbata di più?

Sono stato turbato subito dall’elevato numero di vittime che , a mano a mano che spostavano le macerie , aumentava.

 

Si è sentito coinvolto nella catastrofe?

Mi sono sentito completamente immerso nella situazione, per noi genovesi non era una semplice autostrada “il ponte di Brooklyn” chiamato così da noi, era “la strada” per arrivare a Genova. Abitando poi fuori comune, ne ho sentito particolarmente la mancanza: per arrivare a Genova impiegavo un’ ora o più, ma soprattutto i primi giorni avevo quasi timore a viaggiare in automobile.

 

 

 

 

Fonte immagine: telenord.it