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Ponte Morandi: la tragedia influisce nella vita delle persone anche a distanza di 4 mesi

Angela Serra, avvocato, residente nel quartiere di Pegli, racconta come il crollo abbia influenzato la sua normale routine quotidiana.

 

di Paolo Di Bella

Come hai reagito quando hai sentito la notizia?

Ero in ferie, lontano da Genova, la notizia mi è arrivata tramite mia suocera che a sua volta l’aveva ricevuta dal figlio, membro dello staff della radio di Autostrade per l’Italia. Siccome mia suocera tende a ingigantire ogni minima cosa, ho pensato fosse caduto soltanto un calcinaccio o poco di più. Quando, per riuscire a capire di più sull’accaduto, mi sono connessa a Facebook, incredula ho scoperto che in realtà mia suocera aveva ragione: la prima reazione è stata di tanta paura, seguita da un pianto.

 

In quale modo l’avvenimento ha cambiato la tua vita?

Il principale problema era come accompagnare a scuola mio figlio. La scuola, che si trova in centro, a  Carignano, sarebbe stata difficile da raggiungere con il traffico Avrei impiegato anche un’ora in più rispetto al tempo che solitamente impiegavo per arrivare nel centro di Genova. Se fossi stata da sola, non sarebbe stato un problema molto grave, poiché mi sarei potuta muovere con lo scooter, evitandomi parte del traffico, ma, con un bambino di 4 anni, la situazione era decisamente più complicata.

 

Hai dovuto attuare cambiamenti drastici: cambiare lavoro, la scuola, la casa, come è successo a molti?

Subito ero indecisa se cambiare casa o cambiare la scuola di mio figlio, ma, dato che si trattava dell’ultimo anno di materna, ho deciso di permettergli di continuare a frequentare l’asilo conosciuto. E’ così che ho deciso in brevissimo tempo di affittare una casa in centro.

 

È stato difficile trovare una soluzione al problema logistico?

La cosa più difficile è stata convincere la mia famiglia, soprattutto mio marito e i miei genitori, anche loro residenti a Pegli. Mio marito ha gettato la spugna qualche giorno dopo, accortosi dell’ingestibile e fastidioso traffico perenne. Mia madre e mio padre , invece, non si sono lasciati convincere. Una volta decisi a traslocare però i problemi non erano finiti, infatti, nella mia unica settimana di ferie, unico momento in cui avevo tempo per un’accurata ricerca della casa, tutte le agenzie erano chiuse (dopotutto era fine agosto!). Disperata, decisi di chiedere sul gruppo WhatsApp delle mamme della scuola di mio figlio e, grazie a un passaparola, sono riuscita a trovare la casa!

 

Tu e la sua famiglia avete avuto problemi nella nuova sistemazione, ad esempio con i vicini o magari il posto o la casa non erano come ti aspettavi?

Nessun problema di questo tipo, fortunatamente, solo mio marito che si lamenta perché la casa è piccola, non raggiungibile in macchina e sprovvista di terrazzo o poggiolo, comodità che a Pegli avevamo senz’altro. Io questa faccenda l’ho accolta come un’opportunità per vivere nei vicoli, esperienza del tutto nuova per me, e mio figlio finalmente ha soddisfatto il suo desiderio di andare a scuola a piedi.

 

Pensi che in un futuro, speriamo non troppo lontano, riuscirete a ritornare definitivamente a casa?

Probabilmente torneremo a casa definitivamente, anziché solo il weekend, verso febbraio o marzo, quando finiranno la costruzione del raccordo tra l’uscita dell’autostrada di Sestri Ponente e la superstrada Guido Rossa.

 

Chi nella tua famiglia ha subito il “danno” peggiore?

Stranamente, il “danno” peggiore lo hanno subito i miei genitori sia per la lontananza del nipote, sia nella difficoltà nel raggiungere la nuova casa in casi di emergenza. Un altro membro che non è stato molto felice del “trasloco” è mio marito, per i problemi già elencati.

Per molte persone l’accaduto è stato la causa di tante fobie relative ai ponti. Tu, riesci ancora a percorrere viadotti o ponti tranquillamente oppure hai avuto lo stesso effetto?

Col fatto che non ero nei pressi del ponte, durante l’accaduto, non ho certo avuto lo stesso effetto di chi in quel momento si trovava quasi sotto o sopra, quindi non ho sviluppato fobie o paure. Certo, adesso percorrere i ponti mi porterà a pormi molte più domande di prima, ma devo cercare di non pensarci e mantenere la calma, senza immaginare le possibili conseguenze.