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Intervista a Luigi Vignolo, direttore generale del colorificio Tassani, azienda situata in Val Polcevera, zona arancione

di Benedetta Vignolo

 

 

Come è venuto a sapere del crollo del ponte Morandi?

Tramite messaggi da parte di amici e parenti che mi avvisavano dell’accaduto, visto che mi trovavo in vacanza all’estero. All’inizio ho pensato fosse un errore, non ci ho creduto. Successivamente ho ricevuto foto e video della tragedia. Ci sono anche state assai gradite manifestazioni di solidarietà e richieste di maggiori informazioni da parte di clienti e conoscenti sparsi in tutta Italia. E’ stato dato ampio risalto alla notizia persino dalla stampa locale del Canada, paese in cui mi trovavo con la mia famiglia.

 

In quale settore è stata maggiormente danneggiata la sua impresa, e in che modo?

Sicuramente quello dei trasporti: ci sono stati aumenti consistenti nei costi di spedizione delle merci poiché i camion devono percorrere strade alternative per raggiungere l’azienda. Inoltre si sono verificati, soprattutto nei primi giorni, notevoli ritardi nell’approvvigionamento delle materie prime necessarie per la produzione, quali il biossido di titanio e le resine vinilversatiche e stirolo-acriliche.

 

Ci sono dipendenti che hanno difficoltà a raggiungere il posto di lavoro in seguito al crollo?

Sì, almeno una decina che provengono dal ponente ligure, segnatamente dalle zone di Voltri fino a Savona. Hanno dovuto fare i salti mortali per arrivare puntuali sul luogo di lavoro. Oltretutto, per il primo mese, finché non sono state rimosse le macerie del ponte, la strada bassa che collega Bolzaneto al ponente passando lungo l’argine del fiume Polcevera è rimasta chiusa, sia per quanto riguarda la viabilità ordinaria sia per la tratta ferroviaria, ed è stato quasi impossibile arrivare. E’ aumentato il traffico, quindi tutti risentiamo di un generale rallentamento della circolazione, ma c’è stato un notevole miglioramento della situazione grazie all’apertura di via Guido Rossa e all’allargamento della strada ex zona ILVA per poter permettere un corridoio di passaggio ai camion.

 

Quali misure ha preso per venire incontro ai lavoratori?

C’è una certa flessibilità di orario, anche se da subito tutti si sono organizzati per partire da casa prima in modo da evitare il traffico ed arrivare in ufficio in tempo. Io stesso normalmente uscivo di casa alle sette e trenta, mentre adesso parto mezz’ora prima.

 

Quanto crede ci vorrà prima che la situazione precedente venga ristabilita e il ponte ricostruito?

Mi auguro un anno, come è stato detto dalle autorità subito dopo il crollo del ponte; ma sono convinto ci vorrà più tempo, viste le numerose problematiche e i vari rallentamenti che già si sono verificati rispetto agli impegni presi dal Governo.

 

Fonte immagine: www.tassani.it