Studiare all’estero. Partire per un’esperienza

Da sempre sono presenti associazioni che permettono ai ragazzi di partire per un periodo di tempo più o meno lungo all’estero per sviluppare le proprie capacità linguistiche. Queste associazioni sono, ad esempio, EF o Intercultura. In questa intervista abbiamo una ragazza, Francesca, che è partita con EF quest’estate e ci racconta la sua esperienza.

VERONICA:« Buonasera Francesca.»

FRANCESCA:« Buonasera.»

VAllora, ecco la prima domanda; perché ha scelto di partire con EF?»

FPer passare una buona estate e per migliorare il mio inglese

VBene. Dove è andata? »

FSono andata a Miami

VPerché ha scelto proprio questa meta? »

F:« Perché era una delle poche mete tra quelle che mi hanno fatto scegliere, in pratica mi hanno mandato il preventivo di tre mete e Miami era la migliore. »

V:« Okay. Conoscevi già qualcuno? »

F: « Sì, un’amica con cui sono partita. »

V:« Bene. Cosa facevate durante le giornate? »

F:« Allora, la mattina, o il pomeriggio a seconda dei giorni, avevamo lezione che durava più o meno tre ore, durante le lezioni parlavamo, guardavamo film e giocavamo a dei giochi sul telefono, poi, principalmente andavamo in giro per la città, facevamo shopping, andavamo in piscina, al mare e ogni tanto facevamo delle gite in qualche posto strano, a cui io non andavo mai. »

V:« Bene. La sera, invece, cosa facevate? »

F:« Principalmente uscivamo ed andavamo a cena fuori o stavamo in hotel tutti insieme e mangiavamo tutti insieme. »

V:« Okay. È stata una bella esperienza? »

F:« Sì molto, devo dire mi sono molto divertita e non mi sono abbronzata per niente. »

V:« Bene, neanche io. La rifaresti quest’anno quest’esperienza? »

F:« Mille volte. »

V:« Dove pensi di andare? »

F:« Vorrei andare a Los Angeles ma i miei mi hanno detto che non ci sono i soldi (ride). »

V:« Perché proprio a Los Angeles? »

F:« Perché è una delle città che vorrei vedere da quando sono piccola. »

V:« Molto bene, abbiamo terminato, grazie per il suo tempo. Arrivederci. »

F:« Arrivederla. »

di Veronica Martina