Quel “maledetto primo giorno”

Oggi è il grande giorno, mi sono vestito velocemente, ho fatto colazione,  ho messo i libri nella cartella e con grande entusiasmo sono salito in macchina. Arrivato in classe ho trovato tutti i banchi davanti occupati, quindi ho deciso di sedermi negli ultimi posti. Durante la ricreazione ho notato che tutti avevano cominciato a parlare e a conoscersi.

Mi sono sentito solo , quindi ho deciso di fare il primo passo, mi sono armato di coraggio, come un leone, mi sono avvicinato a Luisa la più carina della classe e come al solito sono diventato rosso come un pomodoro e ho fatto scena muta. Tutti iniziarono a ridere e a prendermi in giro e un ragazzo cominciò a fare un video per poi pubblicarlo.

Il giorno dopo, sono arrivato in ritardo e mi sono beccato una nota dalla professoressa di matematica, ma non era finita li! Tornato a casa, ho acceso il computer, ho visto il video online e sono scoppiato a piangere. Mi sono chiuso nella mia stanza, non volevo vedere nessuno. Per qualche giorno, non sono più uscito di casa. La settimana successiva, sono ritornato a scuola per dimenticare tutto quello che era accaduto. Durante una lezione, alcuni miei compagni hanno iniziato a lanciarmi palline di carta e in pochi minuti mi ritrovai ricoperto di carta appallottolata. Mi ricordo anche che la scorsa settimana durante l’ora di italiano tutti hanno iniziato a lanciarmi bigliettini, dove c’erano scritte delle parole orrende. Ho cominciato a rendermi conto che quelle persone che io ritenevo amici, non lo erano. Ho deciso di ignorarli. Loro si sono accorti che quello che mi facevano era inutile e hanno smesso, chiedendomi scusa per tutto. Finalmente avevo degli amici. Ho deciso di lanciare un messaggio ai ragazzi che sono vittime di bullismo: di non arrendersi e di andare avanti. No al bullismo.

Racconto inventato da Aurora Spampinato, Giorgia Scuto, Sofia Scorciapino, Ginevra Indelicato della II F