Il 20 ottobre 2018 a Yokohama, in Giappone, si è disputata la finale del campionato mondiale di pallavolo femminile che ha visto la nazionale italiana classificarsi al 2 posto dopo la Serbia.
Un risultato davvero straordinario se si considera che nel corso della storia l’Italia ha raggiunto la finale di un mondiale di volley solo un’unica volta, nel 2002, quando la nazionale di Bonitta era riuscita a sconfiggere gli Stati Uniti per 3-2 riuscendo a coronare il sogno della medaglia d’oro.
Purtroppo questo traguardo non si è potuto raggiungere nuovamente nel 2018 perché la nazionale italiana si è trovata a gareggiare contro una squadra molto forte che aveva raggiunto traguardi importanti, come il secondo posto alle Olimpiadi di Rio 2016 dietro la Cina o la vittoria del 2017 ai Campionati Europei e che può contare inoltre su punte di diamante come la schiacciatrice Tijana Boskovic forse in questo momento la giocatrice più forte in assoluto nel mondo.
Ma ciò non toglie merito alla nazionale di Daniele Mazzanti che è arrivata in finale con una vera e propria sequenza di imprese in quanto l’unica sconfitta del torneo è stata inflitta dalla Serbia di Terzic durante la finale. L’impresa delle nostre ragazze ha tenuto incollati ai televisori milioni di italiani, con dati auditel finora attribuibili solo alle partite della nazionale di calcio. Quindi dopo il mondiale flop dello sport nazionale escluso dopo sessant’anni dalla vetrina internazionale, ecco le brave e belle ragazze del volley risollevare l’intero sport italiano.
Inoltre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre le due pallavoliste Paola Egonu, miglior opposto, e Cristina Chirichella hanno partecipato alla campagna divulgata dal ministero delle Pari Opportunità.
Le 20 giovanissime pallavoliste della nazionale italiana hanno quindi dominato lo scenario dello sport italiano raggiungendo un traguardo molto ambito e riscattando lo sport femminile.
Pertanto possono essere considerate come vere e proprie protagoniste del 2018 perché oltre ad essere delle brave atlete nella loro disciplina, hanno anche dimostrato di essere impegnate in ambito sociale facendosi portavoce di questa importante iniziativa contro la piaga del femminicidio.
Ilaria Filippelli
