DCA: l’ossessione di essere perfetta

I disturbi del comportamento alimentare sono problematiche, fisiche e psicologiche, che interessano il rapporto tra gli individui ed il cibo.

Questi disturbi colpiscono prevalentemente le adolescenti, anche se, in misura meno frequente, vengono segnalati casi di ossessioni alimentari anche tra i soggetti di sesso maschile nonché tra le donne in età più avanzata, già entrate nel periodo di menopausa. Le patologie più diffuse,sono:

-L’anoressia nervosa, cioè il rifiuto del cibo da parte della persona interessata e la paura ossessiva di ingrassare;

-La bulimia, patologia nella quale la persona che risulta esserne affetta, in seguito a grandi abbuffate, si autoinduce il vomito, utilizza lassativi o pratica un’ intensa  e logorante attività fisica;

– L’obesità, condizione nella quale si verifica nell’individuo un aumento patologico del peso e dei pannicoli adiposi.

Tutte e tre le sopracitate patologie sono legate a fattori psicologici e hanno delle conseguenze devastanti nell’individuo, ad esempio l’anoressia provoca gravi squilibri nell’organismo che coinvolgono: il cuore, poiché si indebolisce e non riceve più l’energia sufficiente per funzionare e può provocare aritmie dovute alla carenza di potassio e arrivare fino a innescare un arresto cardiaco; l’intestino, poiché con l’assenza di cibo non è più predisposto a lavorare si entra in un circolo vizioso in cui la fame tende a passare, l’addome  diventa dolente e tende ad aumentare l’avversione per il cibo; Il cervello, nel quale si verificalo squilibrio di alcuni neurotrasmettitori, in particolare della serotonina, che probabilmente è associata ai pensieri ossessivi presenti, all’origine, nei disturbi del comportamento alimentare ed  infine anche i muscoli vengono autodigeriti dall’organismo, che ha assolutamente bisogno di proteine e non riesce a recuperarle attraverso il cibo.

La bulimia, invece, tende a presentare: problemi dentali, alito cattivo, infertilità nelle donne, disfunzioni nell’uomo, problemi intestinali  e problemi cardiaci;

Per quanto riguarda le complicazioni a seguito dell’obesità, si possono manifestare: diabete di tipo 2, tumori, artrosi, complicanze respiratorie, ictus (infarto cerebrale), problemi di fertilità e complicanze in gravidanza.

Oltre alle conseguenze fisiche, si possono avere anche delle ripercussioni psicologiche, poiché, gli individui affetti dalle patologie in argomenti, possono sviluppare degli atteggiamenti maniacali, senso di depressione, insicurezza, difficoltà nel rapportarsi a mantenere relazioni sociali e familiari.

Tutte e tre le patologie, se sottovalutate, portano alla morte. A tal proposito, i dati ISTAT affermano che la mortalità di questi disturbi varia dallo 0% al 21% con una media del 5-10%. E’ stato stimato che il rischio di morte è circa 9-10 volte più alto in chi soffre di queste patologie  che in persone di simile età e sesso che non ne risultano affette. La mortalità sembra essere maggiore nelle fasi avanzate di malattia ed è dovuta soprattutto alle complicazioni legate alla denutrizione, agli squilibri elettrolitici e al suicidio.

I fattori all’origine delle patologie trattate, sono molteplici. A titolo esemplificativo, basti pensare che negli adolescenti, a causa di stereotipi fisici imposti da modelle o influenti personaggi del mondo dello spettacolo, specie nell’era di internet e delle piattaforme multimediali, nasce la necessità di stabilire un controllo ossessivo del peso e della forma fisica, adottando provvedimenti estremi.

Tali fattori, possono scaturire da esperienze particolarmente traumatiche per l’individuo, come ad esempio, bullismo, violenze sessuali, drammi familiari e difficoltà nel rapportarsi nella società.

L’effetto conclusivo è che i ragazzi hanno un completo rifiuto del cibo o nel cibo trovano un forte senso di conforto.

Solitamente i ragazzi affetti da queste patologie, in particolare l’anoressia e la bulimia, tendono a nasconderle per paura di essere giudicati o addirittura con il terrore che chiunque li scopra possa dargli un aiuto ad uscire da questo circolo vizioso, perché in quel momento questi ragazzi si sentono invincibili come se avessero realmente il pieno controllo del loro corpo senza pensare alle devastanti conseguenze che tali comportamenti hanno su di essi.

“Guarire e tornare ad una vita normale sotto ogni punto di vista è possibile”, afferma la dottoressa Gentile, aggiungendo che “bisogna prima di tutto ammettere di avere un problema perché solo così tale problema si può affrontare, chiedere aiuto a persone specializzate come medici, psicologi, terapeuti e, soprattutto, avere coraggio e pazienza per affrontare un percorso lungo e pieno di ostali con la consapevolezza che si può uscirne vittoriosi.”

Perché lasciare che dei modelli imposti dalla società rovinino o tolgano la vita a tantissimi adolescenti nel mondo? Perché, nel 2019, ragazzi e ragazze non possono riuscire a essere sicuri di sé stessi e piacersi per come sono?

Noemi Trovato 3^G