Il paradosso dell’adolescente: bambino e adulto

Incontro con gli psicologi Federico Bianchi di Castelbianco e Luigi Gileno

Mercoledì 23 gennaio, presso l’Auditorum della nostra scuola, abbiamo avuto la grande opportunità di accogliere lo psicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva, nonché Direttore dell’Istituto Ortofonologia di Roma, Federico Bianchi di Castelbianco e il suo ex-studente, lo psicologo e psicoterapeuta Luigi Gileno, con la collaborazione e moderazione del LIONS CLUB VASTO HOST.

Il convegno si è aperto con i saluti da parte della Dirigente Scolastica del Mattioli e con l’introduzione dei principali scopi e diritti umani, di cui l’Associazione Lions Club si fa garante a livello internazionale, per voce del cerimoniere Alessandra Notaro e il vicepresidente Pierantonio Uva.

Il Dott. Luigi Gileno, già ospite presso di noi negli anni precedenti, ha avuto il piacere di presentarci l’eccellente personalità che si cela dietro la figura da professionista di fama nazionale del Dott. Bianchi. Prima di lasciare la parola, ha avuto modo di esporre la definizione di paradosso, parola di derivazione greca che significa “contro opinione”, cioè qualcosa che va oltre la logica e che appunto ci spinge a riflettere.

Ponendo i ragazzi davanti all’interrogativo: “Si può associare la parola PARADOSSO a quella di ADOLESCENZA?”, il Dott. Bianchi spiega che quest’ultima è basata appunto sul paradosso che intercorre fra le parole “crescita”, “conflitto” e “trasgressione”. Un altro paradosso, che segna il divario tra l’età infantile e quella adulta, è la “dipendenza dal piacere” dei bambini, che sono spinti a ricercarlo nell’immediato e la “dipendenza dalla felicità’” degli adulti che invece tendono a ricercare qualcosa che sia più duraturo, che sia frutto di una costruzione e soprattutto arrivi dopo la richiesta di uno sforzo.

Per quanto riguarda “il paradosso degli adulti”, il genitore cerca di educare i propri figli ad assumere un comportamento maturo e quindi ad essere autonomo in determinate situazioni, come il semplice fare i compiti, mentre in altre si comporta come se il proprio figlio non fosse ancora in grado di badare del tutto a se stesso. Una situazione analoga accade quanto i genitori divorziano, poiché il ragazzo si trova a fronteggiare due diverse situazioni affettive: il papà considera suo figlio un piccolo uomo, a differenza della mamma che gli dona un diverso tipo di attenzioni, connotandolo ancora come un bambino da proteggere.

La gelosia dei fratelli più grandi nei confronti dei più piccoli, è un altro episodio che rientra in questa categoria di paradossi, che porta a far cadere la colpa sui fratelli maggiori che in un primo tempo desiderano un fratellino con cui giocare ma, dal momento in cui non vi è più attenzioni su di lui, cambia atteggiamento manifestando comportamenti irragionevoli.

I giovani inoltre tendono ad adattarsi con più facilità e rapidità al mutare degli eventi e ad approcciarsi in modo differente dagli adulti alle situazioni. Questo però nasconde diversi aspetti negativi, quali paura e insicurezza, che l’adolescente tenderà a nascondere dal momento in cui si sentirà un piccolo adulto in grado di fronteggiare da se le circostanze che gli si presentano. La mancata esperienza, l’incapacità di distinguere il bene dal male in situazioni nuove e la carente informazione da parte di persone più informate li porterà a compiere scelte sbagliate, che se prese in tempo, con la giusta cautela e da persone esperte, avranno la possibilità di essere modificate senza incorrere in errori irreversibili.

Per fornire informazioni ai ragazzi è nato un servizio di consulenza online costituito da sportelli, come SIMA e IdO, a cui i giovani possono rivolgersi facendo domande anonime, ricevendo risposte valide da esperti del campo. Il dottore afferma che se i ragazzi sono informati sono in grado di modificare autonomamente il proprio comportamento.

Valentina D’Aulerio