IL RUIZ AI LABORATORI NAZIONALI DEL SUD

Giorno 14 Gennaio noi alunni delle classi 4CL, 4DL e 5DL del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, accompagnati dalla Prof.ssa Daniela Averna, nostra insegnante di Fisica, ci siamo recati a Catania, per visitare i  cosiddetti “Laboratori Nazionali del Sud”, uno tra i quattro Istituti nazionali di Fisica nucleare (INFN) esistenti in Italia,  fondati nel 1951 per consolidare l’esperienza nel campo della fisica nucleare acquisita prima della Seconda Guerra Mondiale.

Per la classe quinta è stata un’esperienza volta all’ orientamento universitario, visto che quanto prima i ragazzi dovranno decidere quale percorso di studi universitari intraprendere e in quale ateneo italiano, mentre per le quarte classi si è trattata di un’esperienza di grande arricchimento culturale.

Ci siamo cimentati in interviste e riprese video, che serviranno per il NUCLEAR CONTEST PROJECT, un progetto dell’ENEN, l’European Nuclear Education Network),nato allo scopo di sensibilizzare gli studenti sui temi nucleari a 360 gradi, sia in campo medico che energetico, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza del nucleare e indirizzare i giovani verso questo tipo di carriera.

Giunti all’Istituto, siamo stati fatti accomodare nell’aula conferenze dove abbiamo assistito a due presentazioni, nelle quali siamo stati informati sull’uso e l’efficacia degli acceleratori presenti e sui benefici medici che si possono trarre dalle tecniche di medicina nucleare.

Successivamente abbiamo visitato i due acceleratori, il Tandem e il Ciclotrone, e la sede medica “Catana”, Centro di Adroterapia e Applicazioni Nucleari Avanzate, che è il primo centro medico italiano di radioterapia con protoni. La visita è terminata con una presentazione del Prof. Silvio Cherubini,   che descrive  come lo studio delle reazioni nucleari possa aiutare a spiegare l’evoluzione delle stelle.

Tra i professori con cui ci siamo relazionati siamo rimasti fortemente colpiti dalla testimonianza di vita del Dott. David Mascali, laureato in Fisica presso l’ateneo catanese, che ha raccontato di aver rinunciato ad un incarico prestigioso negli Stati Uniti d’America per accettare di lavorare presso i “Laboratori del Sud”, sottolineando il valore della didattica universitaria italiana e l’alto grado di preparazione degli studenti, malgrado la mancanza di strutture adeguate. Le sue parole sono state preziose, perché ci hanno dato una forte carica di incoraggiamento.

Purtroppo, sempre più spesso si legge di “fughe di cervelli”, di ragazzi costretti a lasciare la loro amata terra, per potersi affermare nel mondo del lavoro, dopo anni di studio. Per noi, quindi, sentire che il giovane dott. Mascali sta realizzando le sue ricerche in Sicilia è stato un elemento che ci ha fortememete motivati a credere che anche noi possiamo farcela nella nostra cara isola, presso una delle facoltà del prestigioso ateneo catanese.

Dalila Marino, IV CL