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“Noi aderiamo a Pietre d’inciampo, Noi non dimentichiamo”: l’Istituto “S. Pellegrino” di Marsala installa una targa ad imperitura memoria della Shoah

Rabbia per tutte le persone che sono morte, ritenute colpevoli del solo fatto di essere nate. È questo il sentimento che, più degli altri, è scaturito dalla manifestazione “Pietre d’Inciampo” svolta nella sede centrale dell’Istituto comprensivo “Stefano Pellegrino” di Marsala, in occasione della settimana all’interno della quale ricade la Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale per commemorare le vittime della Shoah. Infatti la nostra scuola ha aderito all’iniziativa “Pietre d’Inciampo” promossa dal MIUR e realizzata dall’agenzia di stampa Dire – Diregiovani e dall’Istituto di Ortofonolgia, che coinvolge diversi istituti scolastici con l’obiettivo di stimolare nei giovani una riflessione sul tema e di preservarne la memoria. Così come l’artista tedesco Gunter Demnig, fin dal 1992, ha dato il via all’opera di collocazione delle pietre d’inciampo, blocchi in pietra ricoperti da una targa in ottone sulla quale vengono incisi i dati della persona vittima dello sterminio nazifascista, apposti nel selciato antistante la sua casa, allo stesso modo da questa settimana, nella nostra scuola una targa in ottone ricorda, per sempre, cosa accadde in quegli anni. Ad aprire i lavori, nell’aula magna, con alle spalle una scritta realizzata dagli alunni: “Noi aderiamo a Pietre d’inciampo – Noi non dimentichiamo”, è stata la dirigente scolastica Nicoletta Drago: “Abbiamo aderito a questa iniziativa con entusiasmo e in breve tempo tutta la scuola si è mobilitata realizzando cartelloni, preparando testi tratti da autori di varie parti del mondo e testimonianze di chi ha vissuto la tragedia della deportazione e della prigionia,  ma anche riflessioni e poesie originali, scritte dai ragazzi proprio in questa occasione”. Alla mattinata hanno partecipato esponenti delle forze dell’ordine e in particolare il maresciallo Cosimo Miano e l’appuntato Antonino Balsamo della stazione dei carabinieri di S. Filippo (che fa capo alla Compagnia dei Carabinieri di Marsala), il luogotenente Antonino Maltese e il primo maresciallo Dario Cardella della 135° squadriglia dell’aeronautica militare (base radar di Timpone Guddino), il commissario della polizia municipale Salvatore Pocorobba e anche la psicologa Loredana Amato che fa parte dell’associazione Metamorfosi del Centro antiviolenza del Comune di Marsala. Ad aprire le testimonianze, con un video, è stata Liliana Segre, ora senatrice a vita, ma ex deportata ad Auschwitz: “Mi ricordo la sera di fine Estate del 1938: avevo fatto la prima e la seconda elementare in una scuola pubblica del mio quartiere, quando mio padre cercò di spiegarmi che, siccome eravamo ebrei, non sarei più potuta andare a scuola…io che mi sentivo così uguale a tutte le altre bambine, invece ero considerata diversa e mie compagne, quando le incontravo per strada, mi segnavano e mi dicevano che io non potevo più andare nella stessa scuola perché ero ebrea. Io sentivo e vedevo quelle risatine e non capivo perché facessero così. Era difficile essere considerati “cittadini di serie B” ”. A puntare l’accento sulla necessità di non dimenticare perché oggi più che mai si teme il ritorno di comportamenti razzisti, specie nei confronti dei migranti, è stata invece la giornalista Antonella Lusseri che si è rivolta ai presenti aprendo spunti di riflessione sulla mancata accoglienza dei barconi carichi di immigrati, che spesso vengono rimandati indietro o lasciati in mare per settimane, in balia delle onde. La giornata, moderata dalla giornalista e insegnante Chiara Putaggio, è entrata nel vivo con una carrellata di letture a cura degli studenti: brani tratti dal diario di Anna Frank, da “Se questo è un uomo” di Primo Levi, ma anche “La Farfalla” di Pavel Friedman, “La dignità dell’uomo” di Karol Wojtyla e poi “C’è un paio di scarpette rosse”, “Dove c’è la guerra” di Dacia Maraini e la straordinaria storia delle sorelline Andra e Tati Bucci, sopravvissute perché scambiate per gemelle, e un testo di Francesco Guccini e una poesia di Joice Lusu. Parole che, dalla voce di noi alunni, hanno tratteggiato, dolori, terrori, ma anche pietà ed emozioni di quegli anni, di quei luoghi, di un mondo del quale rimangono video e foto in bianco e nero, ma le cui sensazioni riaffiorano, vivide anche oggi. Solo al termine è stata apposta la targa: la Pietra d’Inciampo, installata sotto l’insegna marmorea che riporta il nome della scuola. Da parte nostra una profonda consapevolezza: ci sarà sempre una penna per scrivere il futuro, ma mai una gomma per cancellare il passato.

 Antonina Reina, Adele La Grutta, Melissa Miceli, Gloria Pellegrino, Simona Di Girolamo, Gloria Chirco, Vitaliana Catalano