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Notte nazionale dei licei classici: due domande alle ballerine “simbolo” della serata

di Giulia Marcianò e Giulia Angerosa

Dalle sei  a mezzanotte dell’11 gennaio, si è svolta la Notte bianca dei licei classici, cioè una notte in cui oltre 430 licei in tutta Italia hanno  “aperto le loro porte”, programmando spettacoli per far comprendere che le conoscenze che offre un liceo classico non si limitano esclusivamente allo studio.

Tanti studenti possiedono passioni mentre altri coltivano i propri talenti: la notte bianca è infatti la migliore delle occasioni per sfruttarli al massimo, per conoscersi meglio tra gli studenti stessi e promuovere presso chi è interessato la bellezza dell’indirizzo classico o la scuola nello specifico.

Al D’Oria di Genova , in particolare, il programma di spettacoli è stato ricco di novità, tra queste la presenza di un “ufficio stampa” incaricato di promuovere la serata ai giornali, alla TV e alla radio con numerose recensioni degli spettacoli e interviste sia agli studenti che ai docenti.

Abbiamo chiesto un breve commento “a caldo” alle tre ballerine simbolo della serata della scuola: Ginevra Ferro, Beatrice Massone ed Ester Verdiani di 5C che si sono esibite in una commovente coreografia ispirata alla “Shoah”, accompagnata dalla recitazione della poesia “Shemà” di primo Levi, sulle note della struggente musica tratta dalla colonna sonora del film “Schindler’s list”.

Voi ragazze siete state un po’ il  simbolo della serata: eravate nervose prima dello spettacolo?

“No, perché non è la prima volta che ci esibiamo, ci siamo abituate, ma questa volta eravamo ostacolate dall’esiguo spazio disponibile e ciò limitava i nostri movimenti con il terrore di scontrarci o scivolare a causa del pavimento non adatto.”

Quale altre emozioni avete provato ?

“Sorvolando i piccoli ostacoli, siamo state fiere di poter esser state un po’ il simbolo della sera, esprimendo con i movimenti del nostro corpo una tematica assai delicata, ma che pensiamo di essere riuscite a rendere al meglio, alternando  movimenti più veloci a quelli più lenti.”