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L’ odio non è un’opinione: hate speech ai tempi di Internet

Poche persone riescono ad essere felici senza odiare qualche altra persona, nazione o credo
Con l’avvento di Internet e lo sviluppo dei social media è cambiata sempre di più l’idea di discussione pubblica.
Se con la tv si andava affermando il concetto di società di massa, nella quale l’opinione del singolo non emergeva e si nascondeva dietro a quella del gruppo, ora social network e forum danno la possibilità di dare spazio alle constatazioni altrui, aperte a scambi e condivisioni di pensieri, idee e giudizi.
Degenerazione di ciò è, però, l’invasione del linguaggio di odio online con tematiche razziste e discriminatorie, non solo contro i migranti, ma, sempre più, contro le donne, le persone LGBTI, i rom, le religioni e i loro fedeli.
Non a caso si assiste, in parallelo, al dilagare del populismo in politica che con odio, paura e insicurezza rinforzano i pregiudizi già esistenti e contribuiscono a creare nuove divisioni e intolleranza.
Quante volte, ad esempio, si è sentito che la migrazione porta “miseria, malattie e criminalità”? O che “i rifugiati rubano il lavoro” e per questo “non si possono prendere tutti”?
Se da una parte ci sono diverse carte e dichiarazioni a tutelarci, dall’altra bisogna anche tener conto che tutti siamo protagonisti della rete e che dunque anche piccoli gesti possono contribuire ad arginare un fenomeno così dilaniante e infastidente. Ecco dei consigli da seguire:
  1. Segnala i casi di discorsi dell’odio alla policy del social network
  2.  Prendi contatto con le persone che utilizzano un linguaggio insultante, per cercare di sensibilizzarle sull’impatto che il loro comportamento può avere sugli altri
  3. Incoraggia gli altri a ignorare le provocazioni dei ‘troll’ che adottano comportamenti insultanti
  4. Modifica articoli di Wikipedia o di altri siti con contenuti gratuiti che diffondono informazioni errate o inadeguate sui gruppi frequentemente presi di mira dal discorso dell’odio
  5. Posta commenti sui siti i cui contenuti sono errati, parziali o razzisti.
  6. Invia domande o reclami agli autori di commenti intolleranti o razzisti
  7. Esorta gli altri a condannare o a segnalare gli episodi di discorsi dell’odio, a esprimere solidarietà alle vittime o a impegnarsi in altre attività
  8. Utilizza i social per invitare i follower a navigare sui siti utili o ad impegnarsi in iniziative di campagne stimolanti
Informarsi online, attraverso smartphone e pc, fa ormai parte del quotidiano ed è importante, dunque, saper bilanciare la premura verso la tutela dell’espressione personale con il diritto di ricevere un’informazione giusta e corretta!
Paolo Ferrara