Social e giovani, realtà o fantascienza?

Ci troviamo nel 2019, anno in cui il telefono è parte integrante del nostro corpo. Ma come influenza i giovani? Facendo un sondaggio tra i miei compagni, è emerso che la media giornaliera di tempo passato al cellulare è di ben 5 ore e 30 minuti.
Ciò che sconvolge sempre di più è che i bambini preferiscono il telefono a ogni altro tipo di gioco, in media già all’età di 10 anni possiedono il proprio cellulare touch screen.
Ma in quali app trascorrono tutto questo tempo? Le statistiche dicono sui social network: Instagram, Whatsapp e molti altri siti d’incontro spesso pericolosi e pieni di false identità. Conta più l’apparire che l’essere, Instagram è diventato una vera e propria “carta d’identità”. Se hai molti like allora puoi far parte della società dei giovani più popolari. Ci si basa su pregiudizi, azioni quotidiane, ovvero la condivisione di scelte d’abbigliamento, di stili di vita e di modi di pensare che pubblichiamo quotidianamente sui social. Ad esempio, nelle Instagram stories, dove è possibile vedere cosa stanno facendo, in qualsiasi momento, conoscenti ma anche star internazionali.
Un altro fenomeno negativo è il cyber-bullismo, veri e propri leoni da tastiera che si nascondono, insultano e provocano enormi danni psicologici che portano le vittime a compiere atti disperati. Allora, fino a che punto questa tecnologia ci sta aiutando? Finiremo come nella puntata della serie Netflix “Black mirror” chiamata “Caduta libera”? Società in cui, grazie ad un’app, si vota l’altro da 1 a 5 stelle, dando più o meno privilegi, come poter comprare una casa o accedere a visite mediche. Allora fino a che punto riusciremo ad arrivare? L’episodio di “Black mirror” è davvero solo fantascienza?
Foto di Carla Dinolfo
Carla Dinolfo, IV H