LA SEA WATCH 3 NON PUO’ ANCORA RIPARTIRE

La nave Ong Sea Watch 3 è ancora bloccata al porto di Catania dopo aver fatto sbarcare i 47 immigrati libici che aveva a bordo. Secondo le dichiarazioni rilasciate dalla Guardia costiera italiana, la nave avrebbe alcune irregolarità che devono essere approfondite accuratamente prima di permetterle di ripartire per le acque del Mediterraneo. Queste irregolarità di cui si parla riguardano  “la sicurezza della navigazione” e “il rispetto della normativa in materia di tutela dell’ambiente marino”. Il ministro dei trasporti Toninelli ha subito postato su Facebook, dicendo che “Stiamo parlando di una imbarcazione registrata come ‘pleasure yacht’, che non è in regola per compiere azioni di recupero dei migranti in mare. In Italia questo non è permesso”. Il ministro, che utilizza molto attivamente i social, aggiunge nel suo post: “Il governo olandese non ha nulla da dire rispetto a una imbarcazione di una Ong tedesca che chiede e ottiene la bandiera dei Paesi Bassi per scorrazzare nel Mediterraneo agendo fuori dalle regole?”. A questa dichiarazione la Ong risponde confermando di non essersi ancora registrata come nave commerciale, ma ci informa che la loro compagnia di bandiera ha garantito che la nave sia qualificata per il salvataggio in mare. Intanto la Sea Watch 3 è già stata caricata di carburante, viveri per il viaggio e del nuovo equipaggio. Il vicepremier Matteo Salvini vorrebbe procedere con un decreto per sigillare i porti italiani, ma per approvarlo deve prima sottoporlo al Quirinale, dove potrebbe inciampare in dissensi da parte di una piccola fetta del M5s che non approva le sue idee sulla migrazione.   

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Francesco Maddaluno