Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo

Oggi è la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Quale migliore occasione per parlare di un fenomeno che purtroppo in questo periodo è molto frequente in tutte le scuole del mondo? Molto spesso il bullo, ragazzo o ragazza che sia, è colui o colei che non riconosce la gravità delle sue azioni, non vede il punto di vista altrui. Un genitore non deve mai basarsi solo sui racconti superficiali del figlio ma deve andare a fondo alle situazioni. Molte volte i genitori del bullo negano che il figlio lo sia perché loro stessi provano “paura” nel doverlo accettare. La famiglia non deve mai appoggiare o tollerare simili comportamento altrimenti il bullo si sente in diritto di continuare su quella strada. Detto questo non vuol dire che i genitori debbano avere reazioni violente altrimenti il bullo sfogherebbe la sua rabbia sulla vittima. Le ripercussioni del bullismo non sono soltanto psicologiche ma influiscono anche sulle prestazioni scolastiche del malcapitato. Molto spesso il bullo non è da solo ma fa parte di una babygang. Ed è proprio a scuola che trovano terreno fertile, è in quel contesto che si sentono forti.  La scuola ovviamente deve avere un ruolo importante per prevenire questi fenomeni di violenza e prevaricazione. Fondamentale è promuovere la conoscenza reciproca, favorire l’autostima dei ragazzi, insegnare ad affrontare i conflitti invece di negarli, far comprendere l’importanza del rispetto di regole di convivenza civile. Genitori ed insegnanti hanno una missione: ascoltare ed osservare i ragazzi intervenendo prima che sia troppo tardi. Sarebbe bello se il bullo riuscisse ad immedesimarsi nella vittima per capire come ci si sente a subire violenze e sopraffazioni!

 

Pellecchia Maria Francesca III F

Marrone Mariateresa III F

Cioffi Maria III F