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Safer Internet Day: a Milano l’evento nazionale sulla sicurezza digitale

Più di 500 ragazzi discutono con istituzioni e youtuber di pericoli e risorse del mondo digitale

“Chiedere non solo “com’è andata oggi?” me “come è andata oggi su Internet?”” . Questo l’invito del Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Il MiCo, centro congressi milanese, lo ha visto ospite del più importante evento proposto in Italia durante il Safer Internet Day, giornata mondiale della sicurezza su Internet giunta ormai alla sua sedicesima edizione.

Tra il pubblico tantissimi ragazzi, circa 500, provenienti da scuole medie e superiori di tutta Italia. Fra gli istituti presenti anche quello di Carolina Picchio: primo caso che ha aperto gli occhi sui rischi reale ai cui, giornalmente, i ragazzi rischiano di andare in contro e che ha portato, nel giugno del 2017, all’emanazione della legge contro il Cyberbullismo.

Il ministro Bussetti e la consigliera Siniscalchi, capo del Dipartimento per le politiche alla famiglia, in vece dal Ministro della Famiglia e Disabilità Fontana, all’inizio dell’incontro espongono il concetto di “nuova alleanza” tra i due dicasteri, cardine della politica di lavoro attuata dal Governo per arginare il problema del bullismo online. Il ragazzo, che sia carnefice o vittima, è da considerarsi individuo complesso in formazione: di conseguenza, gli adulti che frequenta devono essere pronti a poterlo aiutare ed assistere in caso di crisi. Gli insegnanti, attraverso il portale Elisa, possono già ricevere materiale informativo sul tema. I genitori, a breve, potranno consultare una brochure interattiva: come nello spot promozionale mostrato in anteprima, tra pochi giorni trasmesso sulle reti RAI, verrano chiariti i dubbi sui motivi scatenanti il fenomeno del cyberbullismo, sulle possibili soluzioni e i numeri di contatto da chiamare per ricevere aiuto. Ma soprattutto, per il ministro dell’Istruzione, è fondamentale che i genitori si preoccupino in prima persona di ciò che i loro figli fanno sulle piattaforme: chi contattano, di quali contenuti usufruiscono e postano, a quale fine utilizzano i social. Il dialogo deve essere il mezzo principale di risoluzione al problema.

Di dialogo si parla anche con José Maria de Corral, fondatore insieme a Papa Francesco del progetto “Scholas Ocurrentes”. Ormai attiva da venti anni, l’organizzazione si propone di portare consapevolezza nei giovani, con educazione alla pace ed al rispetto altrui. Quel rispetto che è poi alla base della convivenza, che si frappone con forza al bullismo e permette piuttosto di tessere dinamiche sociali positive. L’invito è di “essere il presente, non il futuro”: di pensare al qui ed ora, agli altri, al non essere spettatori passivi di ingiustizie.

Noi in primis, d’altra parte, dobbiamo pensare alla tutela dei nostri dati personali. Difatti, spesso i casi di cyberbullismo possono avere origine proprio da ciò che noi mettiamo in pasto alla rete, soprattutto materiali sensibili come foto intime, casi sempre più frequenti da quanto sostenuto da Nunzia Ciardi, direttrice della Polizia Postale. Di conseguenza, per l’Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Filomena Albano è bene educare i ragazzi ad avere coscienza di sè, ad essere consapevoli del fatto che ciò che è online si ripercuote anche nella realtà ed esso stesso è realtà.

Eppure, il web non va visto solo come una trappola: può essere anche un’opportunità.

Per questo, accanto alle figure istituzionali, ci sono molti youtuber amatissimi dai più giovani: Favij, Mates, LaSabri, Giulia Penna, Jack Nobile e Klaus, che raccontano le loro esperienze sul web, dalla fatica dell’inizio al successo. Punti di riferimento per i ragazzi, esempi positivi di come, con impegno ed un pizzico di fortuna, sia possibile fare delle proprie passioni un lavoro.

Che siano i videogame, i viaggi, la magia o qualsiasi altro interesse, il web è una piattaforma libera, che permette a tutti di esprimersi e proporre propri contenuti. Sta solo a noi cogliere le occasioni che ci vengono offerte rispettando, come per tutte le libertà, la libertà altrui.

Mercedes Vitali, Liceo Volta 5F